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Silvia Sardone minacciata: "Muori fucilata"

Chiara Pisani
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«Ti stupro bionda di me***», «spero che ti tagliano la testa», «p...a cristiana del ca***», «muori fucilata», «vaffanc*** e suicidati». Indegni e pericolosamente violenti gli insulti apparsi sui social da parte di alcuni integralisti islamici all’indirizzo di Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, nonché consigliera comunale a Palazzo Marinole per le sue posizioni di forte critica al velo, e più in generale nei confronti di una crescente islamizzazione dell’Europa.

La Sardone non è nuova a questo tipo di trattamento, ma questa volta le intimidazioni si fanno più pesanti, arrivando ad insulti e volgarità che riguardano anche i suoi familiari. In poche parole, messaggi di odio. Ragione per cui, per motivi di sicurezza, l’onorevole aveva ricevuto la protezione della scorta di polizia, estesa anche ai suoi cari, per salvaguardarli. Le sue opinioni contro le moschee abusive e l’imposizione del velo islamico, strumento di sottomissione femminile che le donne, quando abbracciano la religione di Maometto, sono costrette a portare, suscitano periodicamente le ire di chi, invece, continua a invocare vendette nel nome di Allah.

 

 

«Evidentemente in tantissimi non sopportano che io, donna libera, possa evidenziare nei miei interventi l’oppressione di tante donne musulmane, spesso private della libertà di uscire di casa sole, lavorare o amare chi vogliono», ha spiegato Sardone.

L’eurodeputata a Bruxelles è da anni impegnata nel combattere il processo di islamizzazione crescente del nostro continente, ma anche nelle singole città, mettendo in evidenza tutte le storture di una politica che, agevola, quasi incentivando, una narrazione proislamica, anziché impedirla. «A pochi giorni dall’arresto della madre di Saman Abbas che ha riportato l’attenzione sulla sua triste fine, rimango sempre sbigottita sull’odio e sull’incapacità di ammettere che c’è un gravissimo problema di sottomissione delle donne in tante comunità islamiche, spesso trattate come esseri inferiori», ha aggiunto la leghista, che non ha alcuna intenzione di indietreggiare in merito alle sue battaglie culturali.

 

 

Sarà dunque fondamentale le elezioni del prossimo 8/9 giugno: «Con il voto delle europee che si avvicina ritengo importante segnalare quanto sia decisivo imporre una svolta anche a Bruxelles: sono anni che ci dicono che il problema è l’islamofobia quando invece in pericolo è l’Europa sotto l’attacco di un islamismo che ha come obiettivo smontare i nostri valori, i diritti delle donne, le nostre tradizioni. Non rinuncio a questa battaglia e noi della Lega siamo e saremo sempre in prima linea per difendere la nostra identità».

Immediata la reazione da parte del leader del Carroccio, Matteo Salvini: «Questi sono dei vermi, vigliacchi e mascalzoni. Solidarietà alla nostra europarlamentare: forza Silvia, siamo con te! Lo sentite questo? No? Non si sente niente perché sono le parole di solidarietà che arrivano da sinistra, da quei difensori dei diritti delle donne che diventano improvvisamente afoni quando c’è di mezzo l’Islam».

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