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Stasera Italia, De Micheli: "Lo Ius culturae? Disponibili in passato"

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"Già in passato ci siamo resi disponibili a votare lo Ius culturae, quindi tutto quello che può migliorare la condizione di vita e soprattutto i diritti di coloro che vivono in Italia e che sono gli italiani del futuro, è un dato di fatto": la dem Paola De Micheli lo ha detto in collegamento con Sabrina Scampini a Stasera Italia su Rete 4. Poi ha aggiunto: "Mi fa piacere che questa discussione sia ritornata d'attualità dopo le vicende olimpiche, che sia stato proprio lo sport a riproporre al centro della nostra discussione la questione dei diritti delle persone". 

Le attuali opposizioni da anni vorrebbero modificare la legge del 1992 sulla cittadinanza. Peccato che però non ci siano mai riuscite nonostante i tanti anni passati al governo. La riforma consisterebbe nel passaggio dall’attuale ius sanguinis, che prevede l'acquisizione della cittadinanza solo se si è figli di cittadini italiani o si è adottati, o per matrimonio, o se si è residenti da almeno 10 anni; allo ius soli, che permetterebbe di riconoscere come italiani tutti coloro che nascono in Italia. Altra ipotesi in ballo è quella dello ius scholae o culturae, che consente di diventare cittadini italiani al termine del ciclo di studi, o dopo almeno 5-10 anni di studi in Italia. 

 

 

 

A dire la sua anche Francesco Giubilei, pure lui ospite del programma: "La proposta di legge è sbagliata sia nel merito che nel metodo. Nel metodo perché il centrodestra è stato votato con un programma di governo all'interno del quale non c'è la proposta dello ius scholae, e poi è sbagliata anche nel merito per una serie di motivazioni. Innanzitutto bisogna dire che l'Italia è la nazione europea che concede il maggior numero di cittadinanze. Negli ultimi anni ne sono state concesse circa 230mila, più della Germania. E sappiamo che l'Italia ha meno abitanti della Germania in proporzione. In secondo luogo la legge che c'è oggi va benissimo, la cittadinanza viene concessa ai minori al raggiungimento del 18esimo anno di età". 

 

 

 

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