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Open Arms, Matteo Salvini: chi c'è dietro il video su Open Arms

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Il video-risposta-verità che Matteo Salvini ha pubblicato sui suoi canali social rappresenta un svolta comunicativa per il segretario della Lega. Il filmato, infatti, si è fatto notare per l'intensità dello stile e la franchezza dei contenuti. Il vicepremier, dopo la richiesta del pm di Palermo, è apparso nella clip davanti a uno sfondo nero e con un abito molto elegante per difendere e rivendicare le proprie azioni compiute quando era ancora ministro dell'Interno. E, quasi in contemporanea, sono arrivati in suo aiuto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e persino il patron di Tesla Elon Musk.

Come sostiene il Giornale, quello del segretario della Lega non è il classico contenuto salviniano. Il filmato sembra quasi il prologo di un documentario verità, ha una forma solenne e presenta anche una certa dose di drammatizzazione. L'idea è arrivata dallo staff del vicepremier e molti dei contenuti proposti erano già presenti nel libro "Controvento", scritto proprio da Matteo Salvini. E non è la prima volta che i creativi del Carroccio s'inventano qualcosa per colpire l'opinione pubblica. Basti pensare a quei manifesti elettorali del 2021 che riportavano al proprio interno la parola: "Credo".

 

 

Intanto, dalle parti della Lega c'è incredulità per la richiesta del pm di Palermo sul caso Open Arms. "Siamo di fronte a una vicenda giudiziaria talmente abnorme da scatenare un’ondata d’indignazione non solo tra i nostri elettori ma persino tra quelli di centro e di sinistra", ha spiegato l'europarlamentare Susanna Ceccardi. "Questo - ha chiosa l’esponente del Carroccio - dà perfettamente la misura di ciò che sta accadendo". Un sondaggio di Affari italiani fotografa il sentiment popolare. "Chiesti sei anni di galera per Matteo Salvini. Tu stai con i pm o con il vicepremier e leader della Lega?". Risultato su circa 1000 voti: 8.88% "con i Pm", 91.12% "con Salvini". 

 

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