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Dossieraggio, Salvini: "Dietro c'è un chiaro disegno politico", come vuole inchiodare gli spioni

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"C'era un chiaro disegno politico" dietro lo spionaggio: ne è convinto il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini, che ha parlato del caso dossieraggio a Portofino d'autore, evento organizzato da Vis Factor. Di qui la richiesta di "una commissione parlamentare d'inchiesta". "Sarebbe meritevole di andare fino in fondo e quindi anche di una commissione di inchiesta parlamentare - ha spiegato il ministro -. Non il dubbio, ma la certezza emersa in questi mesi è che ci fossero dipendenti pubblici infedeli: gdf e magistrati. Sicuramente non l'hanno fatto di loro spontanea volontà. C'era un chiaro disegno dietro". 

A insospettire Salvini il fatto che gli spiati fossero tutti dello stesso schieramento politico: "Il 95% dei politici spiati era del centrodestra. A 8 anni ho smesso di credere a Babbo Natale. Qualcuno aveva un vantaggio e un'inchiesta parlamentare avrebbe gli strumenti per arrivare" alla verità. Parlando, invece, del possibile referendum sull'autonomia differenziata, il leader del Carroccio ha detto: "Sono preoccupato zero sul referendum sull'Autonomia, quando gli italiani votano va rispettato. Gli italiani hanno voglia di futuro e credo che se ci fosse un referendum sul nucleare gli italiani direbbero sì". Invece, sulla tenuta dell'esecutivo: "Il governo va avanti fino al 2027, se il governo perdesse il referendum sull'Autonomia sarebbe un problema per l'Italia ma andrà comunque avanti".

Salvini, infine, si è detto fiducioso sull'inizio dei lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto: "Confido di aprire il cantiere del ponte sullo stretto di Messina entro l'anno. Se la valutazione dell'impatto ambientale avrà l'ok a novembre, a dicembre approveremo il progetto definitivo e a seguire apriremo i cantieri. Tempo previsto, 7 anni".

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