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Conte contro Renzi: "Tigre di carta", "Mi odia perché l'ho tolto da Palazzo Chigi"

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Duro botta e risposta a distanza tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi dopo la decisione di Italia viva di non sostenere il candidato del campo largo Andrea Orlando alle regionali in Liguria. La senatrice e coordinatrice nazionale di Iv Raffaella Paita ha fatto sapere che il passo indietro è stato scatenato dalla richiesta del M5s, anch'esso membro della coalizione, di ritirare alcuni dei loro rappresentanti dalla lista. Intervistato dal Corriere della Sera, il leader grillino ha confermato il suo malcontento nei confronti di Renzi: "Schlein (segretaria del Pd, ndr) ha di fatto restituito centralità politica a Renzi, che è un fattore divisivo e ha sempre voluto distruggere il M5S". 

Conte non perdonerebbe alla leader dem di non averlo nemmeno avvertito. Secondo lui, inoltre, il veto contro Renzi non arriverebbe solo dal suo partito: "Non è solo la mia comunità, che non accetterebbe mai questo abbraccio mortale. Gli stessi elettori del Pd, alla Festa dell’Unità e quando mi fermano per strada, mi chiedono di tenere fuori Renzi per non inquinare il progetto politico che stiamo costruendo. Mi dicono che non possiamo farci abbindolare da una tigre di carta".

 

 

 

Non è tardata ad arrivare la risposta di Renzi, che ha detto: "Quando nel centrosinistra mettono i veti come hanno fatto nel 2022 alla fine perdono le elezioni e vince la Meloni". Parlando a margine dell'assemblea di Italia viva a Roma, l'ex premier ha aggiunto: "Siamo disponibili a fare un centrosinistra alternativo a Meloni ma non col cappello in mano, pronti a dialogare ma non a far decidere a Conte le nostre liste". E ancora: "Quello che è sicuro è che noi la dignità non la scambiamo con la poltrona. Noi siamo delle persone che hanno delle idee, dei sogni e dei progetti. A questi non rinunciamo e vedrete fin dalla stagione referendaria che sarà molto interessante".

 

 

 

Secondo il leader di Iv, inoltre, è "evidente che Conte utilizza Italia Viva per attaccare la leadership di Schlein". Mentre su quanto successo nella regione prima amministrata da Giovanni Toti, ha confermato il passo indietro del suo partito: "È una rottura definitiva in Liguria. Siamo fuori dalla campagna elettorale. Che perda il peggiore". Alla convinzione di Conte, secondo cui anche l'elettorato dem sarebbe contrario al suo ingresso nel campo largo, Renzi ha replicato: "Alla Festa dell'Unità di Pesaro ad ascoltarmi c'erano 2 mila persone e il ristorante ha mandato via la gente. La gente ha ascoltato e alla fine ha applaudito". Infine l'attacco: "Conte mi odia non per la Liguria ma perché l'ho tolto da Palazzo Chigi. Hanno chiesto di pentirci di questo: io sono orgoglioso di aver tolto Conte da lì e averci messo Mario Draghi. Se devo fare abiura per entrare nel campo largo, tenetevi il campo largo. Io non voglio fare passi indietro sul passato ma passi avanti sul futuro".
 

 

 

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