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Paolo Gentiloni, bordata a Schlein: "Il centrosinistra non è competitivo per governare"

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Perfino Paolo Gentiloni si è reso conto dell'inadeguatezza di questa sinistra. L'ex presidente del Consiglio, ospite alla festa del Foglio, è intervenuto per discutere della politica economica del governo. "Non solo l'Europa ma anche gli Stati Uniti, e in generale il mainstream internazionale si aspettava di peggio - ha spiegato il dem -. E alcune scelte fatte dal governo sulle alleanze internazionali e la collocazione in Europa hanno in parte rassicurato". 

Subito dopo, l'ex premier si è soffermato sul suo lato politico. Il centrosinistra a guida Elly Schlein appare in crisi. Soprattutto dopo il veto di Giuseppe Conte a Matteo Renzi. "Le alleanze sono indispensabili - ha sottolineato Gentiloni -, le vorrei larghissime. Il problema è che oltre ad alleanze larghissime ci vorrebbe un po' di chiarezza di idee e un po' di credibilità di programmi di governo. Sottovalutare l'importanza di avere un centrosinistra ampio secondo me è un'idiozia - ha proseguito -, si va contro l'Abc della politica. Ci vuole tempo perché il centrosinistra italiano diventi competitivo dal punto di vista del programma". 

 

 

Dalla politica nazionale si è presto passati a discutere degli scenari internazionali. "L’Europa è di gran lunga il principale finanziatore dell’Ucraina, non gli Stati Uniti - ha sottolineato Gentiloni -. Sono quattrini che arrivano dalla Commissione Europea. Siamo invece molto indietro dal punto di vista militare. E le cose per l’Ucraina non stanno andando purtroppo benissimo, né sul piano economico né su quello militare. L’Europa se vuole contare di più in questo mondo deve aumentare il sostegno militare, non c’è niente da fare. Se vogliamo la pace, altrimenti se ci sarà una brutta vittoria di Putin - ha concluso - non avremo la pace”.

 

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