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Conte alla Camera, fuori controllo contro Meloni: "Complici delle scelte criminali di Israele"

martedì 15 ottobre 2024

2' di lettura

"Presidente Meloni, lei ha detto che si dimetterà il giorno in cui un esponente del M5s le spiegherà il senso delle sue parole: bene, ci provo". E' uno dei passaggi più involontariamente comici del discorso di Giuseppe Conte alla Camera, dopo le comunicazione della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.

"Quando ha detto cancellazione delle accise voleva dire aumento? - elenca l'ex presidente del Consiglio, oggi leader del Movimento 5 Stelle - Quanto ha detto aiuti ai pensionati voleva dire taglio delle rivalutazioni? Quando diceva blocco navale voleva dire blocco dei treni? Quando diceva largo al merito intendeva dire solo ai suoi amichetti? E gli investimenti in sicurezza dove sono? Lei distrae risorse alla sicurezza per mandare 16 migranti in Albania che poi torneranno... dove sono i suoi post sulla sicurezza? Noi vogliamo un governo con la schiena dritta che faccia pagare una tassa vera sugli extraprofitti, non annunci... non si distragga più con il superbonus, lei sono due anni che sta governando... La smetta con i buchi di bilancio che non esistono e si preoccupi dei soldi che sta distraendo dagli italiani onesti per finanziare 22 condoni...".

Ma è sulla politica estera che Conta usa i toni più alterati: "In Medio Oriente il tempo della retorica è finito da un pezzo. Fino a quando l'Italia sarà complice delle scelte criminali di Natanyahu? Meloni lei ha detto parole deboli e deludenti su questo punto. Parlando dell'invasione russa ha fatto intende che non vuole chiudere in un occhio sulla violazione del diritto internazionale, a Gaza li ha chiusi tutti e due". Conte ha parlato di posizioni "incerte ambigue e ipocrite" del governo Meloni. "Quelli russi sono crimini contro l'umanità e quelli di Netanyahu non lo sono? Vorrei sapere qual è la sua singolare concezione del diritto internazionale, perché io non l'ho capita".

Capitolo Europa: "Oggi lei viene qui e ci dice di appoggiare Fitto, quando diceva che la proposta come candidato del commissario Gentiloni era un inciucio. Le dico una mia personale valutazione: Fitto è il meglio del peggio, e quindi è il pessimo. Per la Corte dei conti europea, noi siamo penultimi nell'attuazione del Pnrr, abbiamo attuato solo il 12% della spesa sanitaria, e ora cosa mandiamo in Europa? Un ministro che dovrebbe sorvegliare l'attuazione dei piani altrui, quando non è stato buono ad attuare il nostro".

Fronte interno. Un passaggio velenoso sul dossieraggio: "Presidente Meloni, quando lei predicava l'inflessibile lotta alla mafia, intendeva dire: facciamo la guerra ai campioni dell'antimafia, come Scarpinato e De Raho". E sulla manovra: "Noi vogliamo un Governo con la schiena dritta, in grado di far pagare una tassa vera, e non annunciata. Perché sono già due anni che aspettiamo una tassa vera sugli extraprofitti, non briciole o semplici acconti. E non solo per le banche, ma anche per l'industria delle armi, per l'impresa assicurativa e quelle farmaceutiche".

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