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Migranti, Salvini in trincea a Otto e Mezzo: "I giudici fanno politica. Se qualcuno stupra, chi ne risponde?"

mercoledì 13 novembre 2024

2' di lettura

Nella tana del lupo: Matteo Salvini in studio da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, la puntata è quella di mercoledì 13 novembre. Il vicepremier e leader della Lega ribatte colpo su colpo, porta avanti le sue campagne. In primis quella contro le toghe rosse, scatenate tra i casi Open Arms e i centri in Albania. "Alcuni giudici fanno politica in tribunale", taglia corto Salvini. Dunque, ricordando i recenti stop ai rimpatri veloci, ha domandato: "L'Egitto è sicuro per i turisti e per un clandestino no?". 

E ancora, sul tema-immigrazione: "Perché con la stessa normativa vigente, in Grecia possono espellere i migranti e qui no?", ha rincarato la dose il ministro delle Infrastrutture. "Se domani uno di questi stupra o accoltella qualcuno, chi ne risponde?", ha chiesto allo studio.

Poi una battuta sulla cravatta rossa indossata in onore di Donald Trump dopo la vittoria del tycoon nelle elezioni Usa. "Mia figlia mi ha detto che mi dona. C'è chi paga gli armocromisti, io ascolto mia figlia che mi ha detto che sta bene", ha tagliato corto con una stoccata ad Elly Schlein.

Poi sui rapporti con Giorgia Meloni: "Ne è ossessionato?", domanda tagliente la Gruber. E Salvini: "Assolutamente no, Meloni è un'amica e un bravo presidente del Consiglio". Sulla polemica del giorno, sulle parole di Sergio Mattarella rivolte ad Elon Musk, il leghista spiega: "Quando si tratta di difendere la sovranità nazionale, l'interesse nazionale e la sicurezza sono in prima fila. Grande rispetto per le parole del Presidente della Repubblica". E ancora: "Musk ha il diritto di esprimere il proprio parere sull'Italia e sulla Cina. È libero di dire quello che pensa. Ho condiviso alcuni giudizi sulla magistratura". 

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Tornando ancora negli States, Salvini ribadisce la piena fiducia in Trump: "I dati mostrano record storico di occupazione e minimo storico di disoccupazione, ma è chiaro che non ci sono soldi per tutti. La prima buona notizia della vittoria di Trump è che lui è l'unico che potrà portare al tavolo Putin e Zelensky e mettere ordine in Medio Oriente, mentre i Democratici con Biden e Harris non ci sono riusciti", ha concluso Salvini.

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