Laura Boldrini deraglia contro Meloni: "Morti e feriti"

La deputata dem: "Morti e feriti negli scontri in Asia. Non possiamo permetterlo. La premier faccia qualcosa..."
di Alessandro Gonzatogiovedì 8 maggio 2025
Laura Boldrini deraglia contro Meloni: "Morti e feriti"
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Faccia qualcosa, presidente! D’accordo, ma cosa? «La presidente Meloni...» – Laura Boldrini, taccuino in mano, fa una breve pausa – «dovrebbe fare... qualcosa, per questo sto intervenendo. Per chiedere al governo di fare qualcosa...». Al suo fianco, alla Camera, l’ex ministro per il Sud Giuseppe Luciano Calogero Provenzano detto Peppe – look da paggetto ed espressione contrita – annuisce. L’India ha sparato missili contro il Pakistan. Giorgia Meloni, arringa la Boldrini, «venga qui, a riferirci in aula cosa intende fare, come intende agire, appunto». Cosa c’entra la Meloni con gli scontri tra India e Pakistan?

Ve lo spiega, pardon, ce lo spiega la dem Boldrini: «La presidente Meloni, che chiamò il presidente (indiano, ndr) Modi l’indomani dell’attacco terroristico in Kashmir con 26 vittime... dovrebbe fare... qualcosa, signor presidente», e il presidente stavolta è il forzista Giorgio Mulè, il quale presiede la seduta a Montecitorio. Il frasario è preso in prestito da una rappresentante d’istituto qualsiasi – non dalla Schlein, la quale eccelle nella categoria – e però a differenze di certe assemblee mancano le nuvole di sigarette speziate. “Fate qualcosa per il Vietnam!”; “Fate qualcosa per l’Iraq!”; “Fate qualcosa perla Palestina!”; “Basta guerre, fate la pace!”.
Nessuno che faccia mai qualcosa per il Partito democratico.

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«Noi non possiamo permettere che si arrivi a uno scenario di questo genere», esclama la Boldrini, «perché l’unico strumento che abbiamo per evitare un conflitto globale è il diritto internazionale (...) Visto che la presidente Meloni ha buoni rapporti con Modi... Venga qui in aula a riferire come intende agire, affinché, appunto, contribuisca per dare il suo contributo (maddai!, ndr). Chiediamo formalmente che Meloni o comunque il governo vengano qui...». La dem termina.

L’altro dem, Provenzano, applaude convinto, e d’altronde ora la Meloni ha le spalle al muro: come farà a non presentarsi a Montecitorio per assumersi le proprie responsabilità innanzi all’“Operazione Sindoor”, ai missili che hanno colpito anche Muzaffarabad, località kashmira di Bagh? Il governo italiano stavolta non può sottrarsi: come intende cavarsela di fronte all’offensiva (drammatica) sulle città di Muridke e Bahawalpur, nel Punjab? Dopo la Boldrini ci pensa Marco Grimaldi a rincarare la dose. L’alfiere di Avs, barba e capelli che ricordano Mangiafuoco – Grimaldi li porta meglio – è quello che tempo fa tornò di corsa allo scranno per rientrare nell’inquadratura del suo capopartito Bonelli che in aula cantava “Il ragazzo della via Gluck” per perorare le battaglie ambientaliste.

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Eccolo, il Grimaldi: «Il ministro degli Esteri Tajani riferisca su quanto sta accadendo tra il Paese più popoloso del mondo, un miliardo e 450 milioni di abitanti, e il quinto più popoloso. Ancora una volta», aggiunge il barbuto deputato di Avs, «India e Pakistan si trovano sull’orlo di un conflitto devastante». La Meloni, ma anche Tajani, facciano qualcosa: contribuiscano per dare il loro contributo. Ascoltino Boldrini, Grimaldi e pure i 5Stelle.

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