Tutti gli occhi sono puntati su Genova. È nel capoluogo ligure la sfida più avvincente e, allo stesso tempo determinante, di questa tornata elettorale. L’affluenza registrata ieri è stata al ribasso, rispetto alle ultime comunali. A Genova, dove il numero dei votanti sarà determinante per capire se sarà necessario il ballottaggio, alle 19.00 aveva votato il 30.2%, il 2% in meno rispetto al 2020.
Medesima situazione a Ravenna, dove l’ex sindaco Michele De Pascale è stato eletto governatore dell’Emilia Romagna, questa volta con il centrosinistra. Alle 19 il dato dell’affluenza è rimasto inchiodato sotto quota 30, fermandosi al 28.4% (-3.5% dal 2020).
Fra i capoluoghi, anche Taranto e Matera sono chiamate ad eleggere il nuovo primo cittadino. Il trend dei votanti, anche in questo caso, è negativo. A Taranto, dove sia il centrodestra che il centrosinistra corrono divisi, prima di cena aveva votato il 33.5%, in ribasso di oltre 2 punti. A Matera invece, dove il M5s ha deciso di sostenere il sindaco uscente a differenza del Pd, si è registrato il calo minore: 36.3% contro 37.7%.
Sfide importanti anche per gli equilibri in Lombardia. Da Rozzano (dove l’affluenza è in crescista) a Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano, fino a Saronno nel varesotto e a Desio in provincia di Monza e Brianza. In tutta Italia, dove alle 19 l’affluenza si è fermata al 33.5% a livello nazionale (-2.8%), le urne rimarranno aperte dalle 7.00 di questa mattina fino alle 15.00, orario in cui avranno inizio gli spogli delle schede. Anche se per i risultati bisognerà attendere la tarda serata di oggi, non sono mancate le polemiche già nella giornata di ieri.