Alessandra Todde non si arrende. Dopo il ricorso (respinto) contro l'ordinanza di decadenza e la decisione di impugnare la sentenza, la governatrice della Sardegna rincara la dose: "Noi stiamo governando: se ne facciano una ragione, continueremo a governare. Siamo da diversi mesi in ballo su questo tema e probabilmente lo eravamo anche da prima perché, a sentire le notizie che avevano certi parlamentari, questa situazione aleggiava nell'aria addirittura durante l'estate - commenta la presidente la grillina -. Questo non ha minimamente cambiato la nostra azione di governo".
Insomma, "abbiamo commissariato la sanità, abbiamo risolto il problema di La Maddalena che era fermo da diversi anni, abbiamo impostato il nuovo bando sui trasporti, stiamo dando risposte sull'agricoltura, sull'istruzione. Potrei elencare veramente i risultati in quest'anno di governo che sono moltissimi". Todde dunque non intende fare un passo indietro, come invece chiesto dal centrodestra. "Dimettermi? Chiunque mi conosca sa che è assolutamente un'assurdità. Mi dimetterei se non avessi la fiducia dei sardi. Se i sardi mi dicessero chiaramente che non credono in me, che hanno difficoltà rispetto alle cose che sto portando avanti certamente mi porrei in discussione rispetto al mandato che ho ricevuto. Ma questa è l'unica possibilità, altre possibilità non esistono".
Al centro della questione c'è la regolarità delle spese sostenute dalla presidente durante la campagna elettorale per le regionali del febbraio 2024. Per il magistrato e i giudici, che hanno esteso nel loro documento analisi e valutazione del caso, "la violazione contestata alla governatrice sussiste".