Usano i bambini per i referendum. Sabato, a Roma – col chiaro intento di aggirare il silenzio elettorale (ci torniamo alla fine) – i leader della sinistra urleranno per i bimbi di Gaza. L’unico obiettivo sarà quello di attaccare squallidamente e a casaccio il governo Meloni nel disperato tentativo di avvicinarsi il più possibile al quorum. A Verona, invece – comune a trazione Pd – ci sono assessori della giunta dell’ex calciatore Tommasi che salgono su un palco con decine di bambini e lanciano proclami in vista dell’8 e 9 giugno. I bimbi, figli di marocchini, indossano un copricapo con la bandiera del Paese nordafricano di cui hanno anche un vessillo, e sulle spalle hanno una sciarpa tricolore.
L’assessore più attivo è tale Jacopo Buffolo, delega alle Politiche Giovanili e molto dinamico sul fronte delle politiche Lgbt e dei centri sociali. Eccolo l’intervento del Buffolo, camicia aperta lunga fino alle cosce e un look che ricorda Mago Merlino a Honolulu: «L’8 e 9 giugno ci sarà un importante referendum sulla cittadinanza, e questo credo che sia un invito per chi ha la cittadinanza a votare, perché di mezzo», sottolinea l’esponente della giunta di sinistra, «ci sono i diritti dei ragazzi, che purtroppo spesso non vedono riconosciuti i loro diritti. Riconosciamoli attraverso la scuola». Ai piedi del palco, oltre alla bandiera del Marocco, c’è quella italiana, appesa storta, ma sì, sono dettagli.
Buffolo è lo stesso assessore del Comune di Verona che lo scorso autunno, dopo che un poliziotto in stazione aveva ucciso un maliano che gli aveva puntato un coltello (un altro l’aveva nello zaino e prima aveva rotto auto e vetrine) ha rilanciato sui social questo messaggio: «A un bisogno d’aiuto si è risposto con un colpo di pistola». L’immigrato col coltello andava compreso. Torniamo alla propaganda pro-referendum, che l’assessore ha diffuso su Instagram con a corredo una didascalia: «Con l’assessora Elisa La Paglia siamo stat* invitat* alla festa di fine anno dell’associazione “Tutti noi Aps”». Al posto degli asterischi c’è lo schwa, il simbolo che vuole cancellare la differenza di genere. «Prima», spiega Buffolo, «uno dei ragazzi diceva dell’importanza di sognare, di immaginarci una città e un Paese sempre più aperti e inclusivi, dove tutti possiamo realizzarci e pensare al futuro», e in effetti l’Italia è il Paese europeo che ogni anno concede più cittadinanze, oltre il 20 per cento del totale, circa 220mila persone ogni 12 mesi.
Sabato – rieccoci – lanceranno appelli anche Elly, Conte, il duo Bonelli-Fratoianni, Landini e Magi, quest’ultimo vedremo se travestito ancora da fantasma formaggino. La piazza romana è stata convocata per i piccoli di Gaza. Nei fatti la sinistra compagnia farà parlare di sé per cercare di alzare il numero dei votanti. E però c’è pure la possibilità che gli italiani indecisi, vedendo di nuovo il gruppo all’opera, decidano di andare al mare, o in montagna. Ma non a fare la resistenza.