"Meloni criminale": questa la scritta comparsa nelle scorse ore a Torino, in Piazza San Carlo, una delle più eleganti della città. Le parole sono state scritte con vernice spray di colore rosso sul basamento di un'installazione che pubblicizza i Musei Reali. E accanto non ci sarebbero sigle che si attribuiscano la paternità dell'atto vandalico.
Nei giorni scorsi, tra l'altro, la premier e la sua famiglia finite nel mirino di un professore di 65 anni. Quest'ultimo in un post su Facebook aveva augurato alla figlia di Meloni la sorte della ragazza di Afragola, la 14enne Martina Carbonaro assassinata dall'ex fidanzato. Una minaccia grave che ha sollevato un polverone. Il docente autore del post, ora sospeso, si è poi scusato per quanto scritto, ammettendo lo sbaglio. E ieri, per le pressioni che il caso gli ha creato, ha tentato il suicidio assumendo pillole e alcol. Ricoverato in gravi condizioni, non sarebbe mai stato però in pericolo di vita.
Dopo che il post contro sua figlia era diventato virale, Meloni aveva dichiarato: "Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza".