"Ho detto che andrò al seggio ma non ritirerò la scheda perché sono il premier ed è giusto dare un segnale di rispetto per le urne e il referendum": Giorgia Meloni ha parlato dei referendum dell'8 e 9 giugno nel suo intervento a un evento de La Verità. In particolare, ha spiegato: "Non condivido i contenuti del referendum e quando non si condividono i contenuti del referendum c'è anche l'opzione dell'astensione perché come ci insegna un partito serio non votare al referendum è un mio diritto e un diritto di tutti".
A quel punto la premier ha ricordato quando sono state altre forze politiche a invitare i cittadini a non votare: "Bisogna essere seri: tutti i partiti a fasi alterne hanno fatto campagne per l'astensione al referendum e i diritti valgono per tutti. C'è anche un tema di metodo perché molti di quelli che mi redarguiscono sono stati al governo negli ultimi dieci anni: vogliono abolire leggi fatte dalla sinistra, se la cantano e se la suonano, cantano e disfano. Se erano temi così dirimenti la sinistra le poteva modificare in Parlamento invece di spendere altri 400 milioni di euro".
Entrando nel merito dei quesiti, la presidente del Consiglio si è detta "contrarissima" al dimezzamento dei tempi per la cittadinanza: "La legge sulla cittadinanza in Italia è ottima, tra l'altro molto aperta. Noi siamo da svariato tempo tra le nazioni europee che ogni anno concedono il maggior numero di cittadinanze. Cosa diversa è accelerare l'iter burocratico una volta che si ha il diritto per accedere alla cittadinanza: è una cosa che ci interessa e ci lavoriamo. Ma non contribuirò con il referendum a portare a cinque anni i termini per concedere la cittadinanza alle persone straniere in Italia".
Spazio poi al decreto sicurezza, approvato ieri in Senato: "Sono fiera di quelle norme e penso che ne servano altre, la sicurezza deve essere garantita dallo Stato e lo Stato deve distinguere le persone per bene da quelle che non lo sono. Quindi, facciano tutto il cinema che vogliono, io sono orgogliosa del decreto Sicurezza". E ancora: "Ci accusano di autoritarismo, ma l'autoritarismo è una contrazione delle libertà: quali sono le libertà che staremmo comprimendo? Scippare la gente? Occupare le case? Truffare gli anziani? Se la sinistra le considera libertà sono contenta e fiera di stare dall'altra parte".
Meloni, poi, ha parlato anche della guerra a Gaza lanciando un appello a Tel Aviv: "Israele deve fermarsi per salvaguardare la popolazione civile. Io continuo a ritenere che gli attori chiave di questa vicenda siano i Paesi arabi e del Golfo. La reazione di Israele sta assumendo contorni inaccettabili, ma questa guerra è stata iniziata da Hamas, il conflitto prosegue perché si rifiuta di liberare gli ostaggi". Mentre sulla guerra Russia-Ucraina: "Serve sostenere tutti gli sforzi di Trump, la mediazione di Erdogan e le disponibilità del pontefice per costringere la Russia a sedersi al tavolo in modo serio". Tuttavia, i segnali non sarebbero incoraggianti: "Di fronte a un presidente americano che oggi dice che non è sul tavolo l'opzione dell'Ucraina nella Nato e che la Russia va reinserita nella comunità internazionale ci si aspetterebbero da Mosca chiari e repentini passi avanti nella direzione della pace, ma accade esattamente il contrario: la Russia continua a rispondere a queste aperture con bombardamenti sulle strutture civili e proposte ai tavoli negoziali buone per la propaganda interna, tipo denazifichiamo l'Ucraina".