Arrestato il sindaco di Molfetta. Tommaso Minervini è stato posto ai domiciliari nell'ambito di una maxi-inchiesta su presunte irregolarità nella gestione di appalti pubblici. L'indagine, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla procura di Trani, coinvolge complessivamente 21 persone, tra cui dirigenti comunali, imprenditori e un esponente delle fiamme gialle. Secondo gli inquirenti, sarebbe emerso un sistema illecito per il pilotaggio di gare d'appalto relative a opere strategiche per la città. Tra queste la nuova area mercatale, il porto commerciale e lo sportello per l'impiego "Porta Futuro". Al centro dell'indagine, dunque, una presunta rete di favori, pressioni e condotte corruttive che avrebbero visto un coinvolgimento diretto del primo cittadino e di alcuni alti funzionari dell'amministrazione. Oltre al sindaco Minervini - sostenuto da liste civiche -, è finita ai domiciliari anche la dirigente comunale Lidia De Leonardis.
"Ci aspettavamo un esito diverso, anche all'esito del lungo interrogatorio del 2 maggio, nel quale credevamo di aver spiegato le contestazioni. Prendiamo atto della valutazione del Gip, che non condividiamo e faremo ricorso al Tribunale del Riesame", ha commentato all'Ansa la notizia Tommaso Poli, difensore del primo cittadino del comune barese.
La misura cautelare è stata decisa dal gip del tribunale di Trani, Marina Chiddo, dopo l'interrogatorio preventivo dello scorso 2 maggio. "La convinzione è che il sindaco Minervini abbia agito con onestà e nell'esclusivo interesse della città di Molfetta - ha aggiunto l'avvocato -. Del resto anche la Procura ha dato atto che nessun vantaggio è derivato al sindaco dalle condotte contestate"