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Schlein, "Meloni tace su Gaza": figuraccia, cosa dimentica

La segretaria del Pd accusa il governo di essere "silente" su Gaza. Solo due giorni fa la premier ha chiesto a Israele di "fermarsi immediatamente"
sabato 7 giugno 2025

2' di lettura

"Il nostro governo è sempre stato molto silente sul massacro in corso a Gaza. E da quando c’è Trump si è ammutolito totalmente. Tutti abbiamo condannato gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, ma non è mai seguita da parte dell’esecutivo una condanna dei crimini di Netanyahu": Elly Schlein lo ha detto in un'intervista a Repubblica prima di scendere in piazza questo pomeriggio insieme al M5s proprio per Gaza. Nell'accusare Meloni di silenzio su quanto sta accadendo nella Striscia, però, la segretaria del Pd sembra essersi persa qualche pezzo per strada. Solo due giorni fa, infatti, la premier è intervenuta sul tema nel suo discorso all'evento "Il giorno de La Verità" a Palazzo Brancaccio a Roma.

In particolare la presidente del Consiglio aveva detto: "Ha assunto contorni inaccettabili la risposta di Israele, che deve fermarsi immediatamente, tutelando la popolazione civile". Un appello fermo, a dispetto di quanto sostenuto dalla leader dem. "Noi siamo tra i Paesi che al mondo hanno aiutato di più la popolazione di Gaza, con i fatti e grazie al dialogo con il Governo israeliano", aveva aggiunto Meloni. 

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Schlein, però, va dritta per la sua strada sostenendo che al governo "stanno tradendo la tradizione diplomatica del nostro Paese, che è sempre stato attento alla questione palestinese. Ora noi chiediamo di non rinnovare il memorandum di collaborazione militare con Israele. E insistiamo perché l’Italia riconosca subito lo Stato di Palestina, come ha fatto la Spagna e come si appresta a fare la Francia di Macron". Sulla piazza di oggi, poi, Schlein si è detta certa del fatto che "non ci sarà alcuno spazio per l’antisemitismo, contro cui noi continueremo a batterci, come dice la nostra storia. La critica durissima che facciamo alle azioni di Netanyahu non è antisemitismo. Vogliamo due popoli e due Stati in convivenza pacifica". Sulla coesione del centrosinistra, invece, ha sottolineato che "l'unità non basta. Serve la coerenza di un programma in cui tutti si sentano a casa. L’alleanza con tutte le forze alternative alla destra si fa così".

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