"Io al pranzo con il ministro Crosetto ci andrò. Era programmato da tempo ed era già stato rimandato. Ritengo sia utile raccontare il lavoro che stiamo facendo come membri dell’Assemblea parlamentare della Nato. E anche stare ad ascoltare quello che avrà da dirci il ministro”: le parole della senatrice dem Simona Malpezzi al Foglio potrebbero aver causato qualche dispiacere alla segretaria del Pd Elly Schlein. Che potrebbe essere rimasta male pure per la decisione della Malpezzi, esponente della corrente riformista, di non manifestare insieme al resto del partito sul tema del riarmo: "In piazza contro il riarmo sabato 21 giugno non ci sarò. Del resto, il Pd è stato chiaro: ci saranno singoli esponenti ma come partito non aderiamo a quella piattaforma”, ha dichiarato.
Ne emerge un partito spaccato in due che mette in difficoltà Schlein. A non fare sconti sul tema è anche la dem Pina Picierno, che ha reagito in maniera dura quando i suoi colleghi hanno votato no al piano di riarmo europeo. Gli stessi che si preparano a scendere in piazza sabato. Dal pranzo con Crosetto prevertice Nato, a cui Malpezzi ha detto che parteciperà, si sono sfilati invece sia il M5s che Avs. A tal proposito Malpezzi ha detto: “Dal mio punto di vista, lo ripeto, trovo sia un’occasione importante di ascolto. E del resto noi, come Italia, abbiamo sottoscritto degli accordi che dobbiamo rispettare. E’ importante che il ministro provi a capire come la delegazione stia cercando di lavorare trasversalmente sui diversi dossier. Io, per esempio, sono stata nominata relatrice di un dossier sulla ‘Pace giusta e duratura in Ucraina’, sono mesi che ci sto lavorando insieme ad altri colleghi e il documento sarà presentato a ottobre in Slovenia. Per questo credo sia apprezzabile che il ministro della Difesa cerchi di informarsi sulle varie partite in cui noi parlamentari siamo coinvolti… La non adesione del Pd a quella piattaforma è un messaggio molto chiaro”.
“Io penso che in Italia manchi una cultura della difesa - ha aggiunto la senatrice del Pd - perché quando si affrontano questi temi spesso non si sa di cosa si sta parlando. La difesa non è solo armi ma satelliti, la difesa dei nostri cieli… Io ci rimango molto male quando i nostri alleati provano a leggere questi ragionamenti come la posizione di un bellicista o guerrafondaio, perché sarebbe meglio spendere quei soldi in sanità o in istruzione. Nessuno vuole togliere soldi a quei comparti ma va detto che senza libertà si rischia di non avere né sanità né istruzione. Addirittura qualcuno si spinge a dire che abbiamo degli interessi nel settore della vendita di armi. Ecco, questo non è intellettualmente onesto”.