Il Pd cade a pezzi sotto il peso delle sue enormi contraddizioni. Dopo Simona Malpezzi, senatrice che ha partecipato all'incontro con il ministro della Difesa Crosetto prendendo le distanze da M5s e Alleanza Verdi e sinistra, ci pensa Lia Quartapelle, intervistata dall'agenzia Adnkronos, a infliggere più o meno involontariamente un altro colpo durissimo alla linea della segretaria Elly Schlein, che su guerra e Israele sta abbracciando sempre di più le posizioni della sinistra radicale.
La leader ha deciso tra mille imbarazzi di non aderire alla manifestazione di sabato a Roma contro il riarmo europeo indetta dagli alleati Conte, Bonelli e Fratoianni. Decisione dettata più dalla volontà di non spaccare platealmente il partito piuttosto che da reali convinzioni europeiste e moderati. E infatti tra le righe la Quartapelle lo fa notare: "Il Pd non aderisce alla manifestazione, e fa bene, perché dobbiamo essere coerenti con il nostro impegno a partecipare alla definizione di una difesa europea. Chi ci va, lo fa a titolo personale".
Tuttavia proprio la politica estera è il fronte su cui sono più ampie le distanze tra le opposizioni. "L'anima del Pd è europeista. Partirei da questo, dai tanti passi avanti che l'Europa ha fatto insieme in questi anni, e da quelli che mancano, per darci un obiettivo come coalizione. Senza dimenticare che quando, nel 2019, abbiamo fatto un governo con il M5s, è accaduto perché loro, da posizioni euro-ostili e sfasciste, hanno cambiato idea, votando la presidenza di Ursula Von der Leyen e diventando europeisti".
"Il rafforzamento delle capacità di difesa del nostro continente" è inevitabile e il piano ReArm ne rappresenta "un primo passo". "In questi mesi - prosegue l'onorevole Pd - si deciderà come fare la difesa comune europea, è importantissimo che i socialisti europei, e quindi il Pd, prendano parte a questa discussione".
In ballo c'è ovviamente anche la richiesta di portare al 5% del Pil l'investimento militare complessivo. Di Rearm Europe, sottolinea Quartapelle, "la scelta del nome del piano non è stata una scelta felice, ma il contenuto del piano è il primo passo che serve per arrivare a una vera difesa europea. E' in questi mesi che si decide come farla, la difesa europea. Con quali investimenti, per affrontare quali minacce, con quali risorse. E' importantissimo quindi che i socialisti europei, e quindi il Pd, prendendo parte a questa discussione per costruire una difesa più integrata possibile, trovando risorse europee per farlo. E senza dimenticare che, dopo l'adesione di Svezia a Finlandia alla Nato, il 97% della popolazione europea vive sotto l'ombrello dell'Alleanza transatlantica. Quindi, l'integrazione dei nostri sistemi di difesa avviene già lì". Con buona pace, è il caso di dirlo, di grillini e verderossi.