Insulti a Giorgia Meloni, attacchi al governo e disprezzo per le donne. Erano questi i contenuti dei discorsi dell'imam di Venezia. Un caso su cui Fratelli d'Italia non può sorvolare, al punto di presentare un'interrogazione al ministro dell'Interno con l'obiettivo di espellere la guida spirituale della comunità bengalese. "All'Imam di Venezia, Arif Mahmud, che semina odio contro Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia e altri esponenti politici a lui sgraditi, e che vuole spiegare agli italiani perché è giusto rifiutare la stretta di mano alle donne ricordiamo una cosa molto semplice: in Italia si rispettano le leggi italiane, compreso il rispetto delle donne e della parità di genere", tuona in una nota la deputata Sara Kelany.
E ancora: "Coloro che pensano di poter calpestare i nostri valori e i principi del nostro ordinamento politico e giuridico con prediche dai toni violenti devono sapere che non ci lasceremo né intimidire né sottomettere", rimarca la parlamentare di Fdi, che aggiunge: "Bene ha fatto il governo nei mesi scorsi a espellere imam integralisti come Zulfiqar Khan, che dal Pakistan continua a inneggiare ad Hamas e a propagare odio contro le istituzioni italiane rivolgendosi ai connazionali che vivono nel nostro Paese. Avevamo presentato un'interrogazione sui suoi sermoni integralisti e abbiamo denunciato anche le frasi inaccettabili del nuovo imam di Bologna. Continueremo a fare lo stesso nei confronti di chiunque minacci i nostri valori costituzionali e la sicurezza dei cittadini con proclami estremisti e radicali", conclude.
A farle eco Ester Mieli. Il responsabile nel partito del dipartimento Pari opportunità e politiche contro ogni forma di discriminazione si dice d'accordo con la collega: "Trovo intollerabili le frasi pronunciate dall'Imam di Venezia, Arif Mahmud, nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia e di altri esponenti politici. In Italia le donne si rispettano e non accettiamo che siano calpestati valori profondi. Al presidente Giorgia Meloni e agli altri esponenti politici oggetto degli insulti dell'Imam va la mia solidarietà".
Mahmud infatti predicava in un ex supermercato di via Piave a Venezia Mestre, trasformato abusivamente in moschea. Il Consiglio di Stato aveva respinto nell’aprile 2025 il ricorso per mantenerla aperta, affermando che la destinazione urbanistica dell’edificio è commerciale e non può diventare un luogo di culto. Eppure, nonostante il provvedimento, l’imam continuava a svolgere attività religiosa in loco.