Lo sportello per gli uomini maltrattati manda in tilt la sinistra, che prima attacca il promotore dell'iniziativa, Nicola Franco di Fratelli d'Italia a capo della giunta del VI Municipio di Roma, e poi gioca a passare come vittima davanti alle critiche piovute sui social.
Di "vergognosa provocazione" e "operazione subdola che sfrutta la teoria antiscientifica dell’alienazione parentale (PAS)" parla senza mezze misure Stefania Ascari, deputata Mel Movimento 5 Stelle: "Non è un aiuto alle vittime di violenza, come vorrebbe sembrare, ma un attacco diretto alla lotta contro la violenza sulle donne, che portiamo avanti da anni con fatica cercando di agire soprattutto sul piano culturale - scrive in una nota la grillina -. È un colpo basso ai centri antiviolenza e alle operatrici che ogni giorno si battono per fornire protezione alle donne che denunciano ed è un tentativo di screditare le donne, promuovendo la falsa idea che la violenza sia solo un problema 'generico', uguale per tutti, e nascondendo il fatto che nel nostro Paese viene uccisa una donna ogni tre giorni proprio perché esiste una violenza maschile sulle donne, radicata in una cultura del possesso. Questo sportello non è giustizia: è violenza istituzionale mascherata, e non possiamo tollerarlo".
Si è scatenato soprattutto il Pd, che ha bollato l'iniziativa di Franco come "patriarcato", bello e buono. La senatrice dem Valeria Valente ha condannato pubblicamente sui social il centrodestra e in tutta risposta ha ricevuto una ondata di commenti durissimi e pure un esposto. Risultato: sommossa popolare a sinistra per difenderla, da quegli stessi utenti che avevano detto di tutto contro i meloniani.
La Valente, dichiara la senatrice Tatjana Rojc, sua collega di partito, "merita tutto il nostro appoggio per il lavoro che svolge da anni in Senato e fuori per i diritti delle donne, tra cui la lotta per introdurre il reato di femminicidio, ha tutta la mia solidarietà per gli sgangherati attacchi social che ha ricevuto e per l'assurdo esposto che l'ha messa nel mirino. Pari opportunità, politiche antidiscriminatorie, promozione di azioni positive per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono temi che dovrebbero essere portati avanti tutti assieme per far progredire l'intera società anche sotto il profilo economico. Il sabotaggio di certi disperati portabandiera di una sottocultura retrogada può solo convincerci tutte a stringerci in difesa delle donne colpite e dei valori che ci appartengono".
Dal canto suo, la diretta interessata incassa con soddisfazione l'appoggio e ringrazia "le reti delle associazioni femminili e femministe e dei Centri antiviolenza, i parlamentari e tutti coloro, e sono davvero tanti, che in queste ore hanno voluto dimostrarmi solidarietà. Non è un sostegno solo a me, ma al comune impegno di molti anni, al fianco delle donne, per smascherare la matrice della violenza maschile, insita nella cultura patriarcale".
"Cresce infatti - spiega Valente, che è anche componente della Commissione Bicamerale contro il femminicidio e la violenza di genere - la consapevolezza che gruppi di uomini stanno attaccando chi contrasta la violenza maschile, con il preciso intento di negarne la specificità. Si tenta di normalizzare e negare la violenza maschile e di trasformare le donne che si difendono da essa in carnefici che odiano gli uomini. Gli autori di questa mistificazione sono uomini, per fortuna una minoranza, che faticano ad accettare il cambiamento. Ma non c'è reciprocità nella violenza tra donne e uomini, i numeri e soprattutto le dinamiche parlano chiaro". "Le donne - conclude la senatrice del Pd - sono vittime di violenza nell'ambito di relazioni improntate all'asimmetria di potere con gli uomini, in cui alberga la cultura del possesso maschile sui corpi e sulle vite femminili, la stessa cultura che ancora segna per molti aspetti la nostra società".