Scatenato, come sempre, il generale Roberto Vannacci, che è stato accolto da un folto pubblico di amministratori e simpatizzanti leghisti in Toscana. Il teatro è quello della Versiliana, a Marina di Pietrasanta, dove è stato intervistato da Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale.
Vannacci ne ha per tutti e tutto, a partire dalla difesa del voto contrario della Lega al piano europeo "ReArm": "Non è un rafforzamento reale delle forze armate, ma un trucco per rilanciare l’economia tedesca e in parte quella francese", spiega. E rincara: "Le nostre forze armate sono reduci da trent’anni di abbandono", rimarca il generale.
Su Ursula von der Leyen le critiche sono come sempre nette, puntute: "La crisi europea non è colpa di Donald Trump, ma delle sue politiche". Non risparmia nemmeno Emmanuel Macron: "A Macron piacciono le cinquine. Una l’ha presa da Brigitte, un’altra da Trump sulla Palestina", ironizza, sottolineando come il presidente francese sia in caduta libera nei consensi.
Sulla possibilità di fondare un partito personale, Vannacci si chiama fuori: "Rimarrò nella Lega, perché ritengo sia la cosa giusta da fare; anzi, la vannaccizzerò". Ma sull’ipotesi di guidare il centrodestra in futuro, lascia aperta una porta: "Dipende dal popolo... In generale, non rifiuto mai le responsabilità".
Infine, quando si parla di Trump, mostra tutta la sua ammirazione: "È un patriota. Fa ciò che ogni politico dovrebbe fare: servire il proprio popolo". Più cauto sui dazi: "Non sono né positivi né negativi, ma possono essere uno strumento per difenderci dalla globalizzazione, che ha danneggiato l’Europa favorendo i Brics", conclude Roberto Vannacci.