CATEGORIE

Bonelli e Fratoianni, la festa di Avs "abusiva": un caso sconcertante

di Giorgia Petani sabato 2 agosto 2025

3' di lettura

Suona quasi come una dichiarazione d’amore quella del vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, nei confronti dei suoi amici milanesi del Leoncavallo. «Credo che un luogo come il Leoncavallo valga più di mille speculazioni: è un presidio culturale e sociale da 50 anni, un patrimonio di tutta la comunità la cui perdita significherebbe un impoverimento per la città», dice Grimaldi annunciando che a settembre si terrà la festa nazionale del partito all’interno dello storico centro sociale di via Watteau.

Sì, avete capito bene. Il deputato di Avs vuole organizzare la festa nazionale del partito in un luogo abusivo, occupato da oltre 30 anni e su cui persino la magistratura ha cercato di rimettere a posto i pezzi. Lo Stato ha chiesto al centro sociale un risarcimento di tre milioni di euro. Ma facciamo un piccolo passo indietro. A novembre scorso, la Corte d’Appello di Milano ha condannato il Viminale al pagamento di tre milioni di euro alla famiglia Cabassi, proprietaria dell’ex cartiera in zona Turro. Quel pagamento rappresentava la copertura delle perdite che la famiglia aveva subito ingiustamente a causa dell’occupazione del proprio stabile.

Ora, però, è lo Stato a richiedere al centro sociale, e più nello specifico a Marina Boer, presidente dell’Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo, quei soldi. Intanto, il 134esimo tentativo di sfratto è stato rinviato, ancora una volta, al 9 settembre, ma forse si riuscirà a sgomberare anche prima, ed è per questo motivo che Avs spinge a organizzare una festa all’insegna dell’illegalità. A seguito dell’incontro al Viminale tra il ministro Matteo Piantedosi e una delegazione di Fratelli d’Italia che si è tenuta pochi giorni fa, gli esponenti lombardi del partito della premier Giorgia Meloni sono usciti con l’assicurazione che «sono pronti interventi concreti per il ripristino della legalità nell’area».

Ma nonostante questa lunga e intricata battaglia legale, Grimaldi continua a negare l’evidenza: «Altro che abusivismo e illegalità, come vorrebbe la destra che chiede lo sgombero in tempi record e chiude a ogni possibile collocazione alternativa». Ed ecco la grande genialata: «Alla propaganda delle destre rispondiamo con la nostra festa nazionale, che si svolgerà proprio in quel luogo. Non venga poi la Lega dei condoni agli alloggi abusivi e dei tagli ai fondi per la morosità a darci lezioni sul diritto alla casa. Mi auguro che il sindaco arrivi presto a una soluzione condivisa con le associazioni e i collettivi, che si sono dimostrati disponibili e aperti».

I compagni del Leonka dimenticano che il sindaco Sala, vista la situazione in cui versa Milano, forse dovrebbe occuparsi delle 4.500 famiglie rimaste impantanate dalla maxi inchiesta sull’urbanistica, che oggi non sanno più dove andranno a vivere, piuttosto che delle mamme antifasciste in cerca di una nuova casa. Del resto, il primo cittadino si era impegnato a trovare un altro luogo definendo il centro sociale «un valore storico» della città... «Le associazioni e i collettivi del Leoncavallo hanno lavorato in particolare sulla ormai nota area di via San Dionigi, sui tempi e i modi della sua bonifica. In attesa di un bando pubblico che immaginiamo in ritardo per le vicende dell’urbanistica milanese. Nessun incontro hanno ritenuto di svolgere, nonostante le sollecitazioni, Questura e Prefettura», lamenta sul proprio sito il centro sociale che definisce la scelta di Avs di organizzare la festa nazionale «una scelta coraggiosa di contaminazione tra modalità diverse della politica ed evidente schieramento in questa vicenda».

A intervenire sulla vicenda è la consigliere comunale della Lega, Silvia Sardone, per cui Avs, «il partito che sta tenendo ostaggio il sindaco Sala su stadio e Pgt, pare voglia organizzare la sua festa al Leoncavallo. L’ennesimo schiaffo alla legalità da parte di quella sinistra estrema per cui i centri sociali vanno coccolati mentre le migliaia di famiglie sospese a causa dei pasticci dell’urbanistica abbandonate al loro destino». E sull’ipotesi di spostare il Leonka in un ex capannone di via San Dionigi, l’augurio «è che le trattative in corso «vengano congelate: sarebbe folle proseguire su questa strada, visto il contesto generale, e anche irrispettoso verso chi ha già pagato la sua casa ma non può abitarci a causa del sequestro dei cantieri per le presunte irregolarità che il Comune avrebbe avallato».

tag
leoncavallo
angelo bonelli
nicola fratoianni
alleanza verdi e sinistra

Caccia alle streghe Strage di Bologna, a Fratoianni non basta mai: "Meloni non nomina fascismo"

Trasformazioni Angelo Bonelli, il giustizialista diventa spia e fa arrestare la deputata brasiliana

Angelo Bonelli fa arrestare la deputata Zambelli? Minacciato di morte

Ti potrebbero interessare

Strage di Bologna, a Fratoianni non basta mai: "Meloni non nomina fascismo"

Angelo Bonelli, il giustizialista diventa spia e fa arrestare la deputata brasiliana

Francesco Storace

Angelo Bonelli fa arrestare la deputata Zambelli? Minacciato di morte

Bonelli Fratoianni, la carnevalata: cosa stendono dalla finestra della Camera, FdI li zittisce

Strage di Bologna, il M5s chiede l'intervento dell'Ue: "Rifletta su ambiguità Meloni"

Dal M5s è arrivata una richiesta sconcertante. In una nota, i grillini eletti al Parlamento europeo hanno chiesto...

Strage di Bologna, a Fratoianni non basta mai: "Meloni non nomina fascismo"

Siamo alle solite. Ogni occasione è buona per additare Giorgia Meloni e il governo da lei presieduto di "fas...

Strage di Bologna, il comunista Acerbo: "La matrice non era solo fascista"

Oggi, sabato 2 agosto, ricorrono i 45 anni dalla strage di Bologna. Dopo quasi mezzo secolo da quell'episodio, c'...

Conte, retroscena clamoroso: chi vuole mandare a Palazzo Chigi

Elly Schlein continua a sostenere di voler sostituire Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Ma non ha fatto i conti con il par...