La sua prima dichiarazione programmatica da segretaria del Pd, ormai due anni e mezzo fa, era stata «estirpiamo i cacicchi e i capibastone dal Pd». Oggi, davanti a chi le ha creduto, rischia la figura di chi ha venduto l’anima al Diavolo per meno di trenta denari. Elly Schlein ha impedito a Vincenzo De Luca di candidarsi in Campania per il terzo mandato da presidente e ora è disposta a tutto perché ‘o sceriffo non la abbandoni e le dia una mano a vincere.
La storia è nota: don Vincenzo non gradisce il grillino Roberto Fico, il candidato del campo largo a succedergli, sul quale la Nazarena e Giuseppe Conte hanno trovato un accordo, e per digerirlo chiede di poter presentare una propria lista, A testa alta, che gli consenta di misurarsi e di rivendicare assessorati di peso in ragione del risultato. E fin qui si può fare, siamo nella normale logica del mercimonio politico. Ma a De Luca non basta: pretende un omaggio che certifichi agli occhi dei campani e del partito che, anche se non sarà più a Palazzo della Regione, il numero uno resta lui. Vuole che il figlio, Piero deputato a Roma, sia promosso segretario regionale dei dem in quel di Napoli.
È una sconfessione totale della linea della leader. Ma la notizia è che è possibile che accada, malgrado il Pd campano sia mezzo costernato e mezzo in rivolta. «Sono in grande imbarazzo e sofferenza. Dovevamo cambiare tutto e ora, per arrivare alla candidatura di Fico, paghiamo un prezzo molto elevato» dice Marco Sarracino, giovane onorevole che è un po’ la quinta colonna di Elly nel Napoletano. La domanda è: fino a quando lo sarà? Schlein infatti non pare intenzionata a mollare.
Neppure la contrarietà al giovane De Luca del suo portavoce, il napoletano Sandro Ruotolo, sembra in grado di farla desistere. La penultima speranza è affidata all’appello di 110 esponenti della sinistra locale, autodefinitisi “Democratici per l’Alternativa”, che hanno scritto per dire «basta allo spettacolo inaccettabile e allo sterile dibattito degli ultimi mesi sui nomi da candidare anziché sui programmi da attuare». Il tentativo difficilmente andrà molto lontano: il gruppo si è affidato a Gianni Cuperlo, convocato il 4 settembre a Napoli per affrontare il tema.
Sarebbe strano che per quella data i giochi non fossero già fatti.