Il quadro è (quasi) completo. Il segretario nazionale del Partito Democratico, durante la mattinata di ieri, ha voluto sedersi al tavolo al Nazareno coi componenti campani della segreteria nazionale: Sandro Ruotolo e Marco Sarracino. Il perché di questo incontro? La guida a livello regionale dei dem. L’unico designato? Piero De Luca ovvero il figlio dello “sceriffo” Vincenzo De Luca. Ormai l’operazione è in discesa. Ma i malumori serpeggiano e agitano il Pd ormai da tempo, sopratutto a seguito del fatto che il cacicco, De Luca senior, si è messo di traverso dopo non essere riuscito a ottenere la possibilità di correre verso il terzo mandato in Campania.
La difficoltà della Schlein è quella di tenere incolato il partito a Napoli e limitrofi. L’appello all’unità per provare a incidere nella coalizione del campo largo alle prossime elezioni regionali.
Ovviamente questo semaforo verde conduce alla candidatura, come governatore, dell’ex presidente della Camera il pentastellato Roberto Fico. Anche per lui è tutto pronto, manca solo l’ufficialità che arriverà a breve. Sembra di seguire le cronache del calciomercato, in un articolo di Gianluca Di Marzio, ma la realtà è proprio questa. Il commissario Antonio Misiani, senatore dem, a breve vedrà scadere in questo modo il suo mandato.
Non tutti però l’hanno presa benissimo. Per esempio? Pina Picierno. La vicepresidente del Parlamento europeo c’è andata giù piatta. «Pongo alcune domande semplici alla mia comunità politica: dopo anni di commissariamento, è dignitoso che il congresso regionale della Campania diventi solo moneta di scambio per accordi decisi altrove? È rispettoso della comunità democratica, degli iscritti, dei circoli, degli elettori quello che sta accadendo? Apprendiamo da notizie stampa di riunioni tra pochi, ridotti ormai ad una gestione privata, oligarchica del Partito Democratico che mi lascia basita». Frasi di fuoco scritte sui social da parte dell’eurodeputata. Ma non finisce qui. «Dovremmo celebrare un congresso regionale in un mese con nessuna discussione», prosegue la politica casertana, «con una contrazione delle regole statutarie senza precedenti, e Caserta invece, sempre dalle vaghe notizie che si apprendono, rimarrebbe commissariata perché fa comodo così - e senza una ragione che sia una - a giustificare questo abuso. E questo sarebbe il nuovo Pd?». La comunicazione è tutto, ma non ditelo in casa dem.
Alla fine la linea Vincenzo De Luca continua a imperare in Campania. L’ex sindaco di Salerno aveva indicato la via e la mozione Schlein gli ha dato ragione. Il figlio pronto per essere alla guida dei progressisti in Campania e la sbarra che si alza per far correre Fico alla poltrona di governatore. A questo punto è atteso nel capoluogo campano il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, per varare la candidatura dell’ex presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai.
La clessidra ha quasi esaurito la sua sabbia e la campagna elettorale è pronta a partire con buona pace del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che nell’ultimo periodo ha mostrato ben più di un malumore davanti alla linea scelta dalla sua consorteria. Di padre in figlio in Campania doveva essere e così è stato, il tutto mentre Avs mostra insofferenza in ben più di una regione, Conte detta la linea e in Puglia Decaro è in lite con Emiliano e Vendola. La saga del Pd prosegue tra un intoppo e l’altro.