Il centrosinistra rilancia sulle pipe per fumare crack. I consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna chiedono infatti di estendere le politiche di riduzione del danno per l’uso di stupefacenti ad altri territori della regione, oltre alle città emiliane che, in tempi diversi, hanno iniziato la distribuzione delle pipe, con effetti tutt’altro che positivi.
In un’interrogazione - firmata da Giovanni Gordini dei Civici con de Pascale, Simona Lembi e Francesco Critelli del Pd, Lorenzo Casadei del M5s e Simona Larghetti di Avs i consiglieri ricordano che «oltre alle esperienze internazionali, anche quelle realizzate a Reggio Emilia, Parma e Bologna confermano la validità dell’attuazione dei Lea in materia di riduzione del danno». A Reggio Emilia, da circa quattro anni, l’Unità di Strada distribuisce pipe per il consumo di crack-cocaine «nell’ambito di interventi finanziati con fondi regionali destinati al programma Dipendenze patologiche».
Si tratta di «azioni collocate fra gli interventi cosiddetti a bassa soglia, che non richiedono criteri giuridico-amministrativi di accesso come residenza o titolo di soggiorno, rivolgendosi così anche alle persone più marginalizzate», spiegano i firmatari dell’interrogazione.
Esperienze analoghe sono attive in molte altre realtà italiane, dal Comune di Palermo alla Regione Lombardia, a città come Padova, Venezia, Torino, Milano e Monza.
Nell’atto ispettivo si chiede se la giunta intenda «sostenere ed estendere interventi analoghi garantendo una piena applicazione dei Lea» e se ritenga «opportuno promuovere una corretta informazione pubblica volta a sfatare le fake news che circolano in merito, assicurando un quadro chiaro basato su dati scientifici circa i reali obiettivi e benefici degli interventi di riduzione del danno».
Intanto ieri l’assessore alla Sicurezza del Comune di Bologna, Matilde Madrid - tra le più strenue sostenitrici di quella che ipocritamente viene chiamata “politica di riduzione del danno” e che lunedì scorso ha depositato un dossier in Procura sullo spaccio nel quartiere della Bolognina - ha annunciato l’arrivo, dal 1° di ottobre, di 50 dei 100 nuovi agenti della polizia locale. Ci saranno anche giubbotti antitaglio per dotare il personale più esposto.
La notizia arriva nel giorno in cui Ascom e Federalberghi chiedono, contro degrado e spaccio, la proroga delle ordinanze della Prefettura sulle cosiddette “zone rosse”, ritenute da commercianti e albergatori indispensabili per garantire la serenità di cittadini e operatori.
Uno strumento a cui crede poco l’amministrazione comunale che, sempre attraverso Madrid, ha fatto sapere che non intende dotare i vigili di taser: «La risposta è no, non intendiamo rivalutare questa ipotesi». L’assessore ha spiegato come «il tema della tutela fisica e dell’incolumità degli agenti stia molto a cuore all’amministrazione, ma che la risposta non è quella del taser».
Serve invece «moltissima formazione sulle tecniche operative», che sarà accompagnata «dall’acquisto di 100 giubbotti» C’è inoltre, il tema bodycam e si parte con la sperimentazione. «Abbiamo sottoscritto un accordo con il Comune di Modena pr una collaborazione».