Roberto Fico, Sua Nullità: da disoccupato a miracolato

di Alessandro Gonzatogiovedì 11 settembre 2025
Roberto Fico, Sua Nullità: da disoccupato a miracolato

(Lapresse)

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L’apice, da presidente della Camera, Roberto Fico l’ha raggiunto storpiando Giacomoni in «Giacomini». Era il 31 luglio 2018. Giacomoni, deputato forzista, alzatosi in piedi gli ha reso la pariglia: «Grazie presidente Fica». Il primo giorno – e rimarrà l’ultimo – Fico è andato a Montecitorio in autobus, tutto organizzato per i fotografi. In tutto, in cinque anni, il prodigio dei Cinquestelle ci è costato oltre 15mila euro di taxi, circa 270 al mese, non i taxi – anche se potrebbe essere – ma gli euro.

Pippo Franco cantava “Che fico”, sigla di Sanremo ’82; Gianni Drudi negli anni ’90 ha spopolato con “Fiky Fiky” i cui doppi sensi oggi, di fronte al tribunale del politicamente corrotto, gli costerebbero l’ergastolo per sessismo aggravato; poi sono arrivati i Fichi d’India, in auge a Zelig; tra i giovanissimi, infine, ora spopola Bello Figo, rapper ghanese autore di capolavori come “Io no pago afito” e “Pasta col tonno”.

Il grillino Fico, candidato a governatore in Campania perla sinistra, vanta medaglie differenti, ma non meno luminose. Nel 2010 ha già corso per la presidenza della sua regione e ha ottenuto un ragguardevole 1,35 per cento. Pochi mesi dopo voleva diventare sindaco di Napoli e ha preso l’1,38, «non superando il primo turno», qualcuno (ma escludiamo che sia stato lui) ha tenuto a precisare su Wikipedia. Insomma, non ce l’ha fatta per un pelo.

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PIRANDELLIANO

Fico è uno (per sfortuna non è la showgirl Raffaella), nessuno (entrato in parlamento nel 2013 grazie a 228 clic dei grillini sul web) e centomila, ossia gli insulti rivolti al Pd – ricambiato – con cui adesso intende governare la Campania: «Il Pd è il pericolo numero uno del Paese»; «Il Partito democratico è devastato da indagini e condanne»; «Il Pd ancora candida persone condannate in primo grado»; «Vi dovete vergognare di governare con dei delinquenti!».

Fico vuole prendere il posto del vulcanico De Luca, il quale alla fine lo sosterrà ma l’apprezzamento migliore che gli ha rivolto è stato «mezza pippa». «Hanno una cosa in comune», ha detto nel 2016 ‘O Sceriffo parlando di Fico («Il moscio»), Di Maio («Il chierichetto») e Di Battista («Il Gallo Cedrone»): «Sono tre mezze pippe! Possono questi tre soggetti, che si odiano tra di loro, falsi come Giuda, avere in mano l’Italia?». Fico, col sostegno del Pd di De Luca, a breve potrebbe avere in mano la Campania. E però, va detto, il cursus honorum è di tutto rispetto.

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Laureato con una tesi sull’“Identità sociale e linguistica della musica neomelodica napoletana”, ha faticato come impiegato in un call center e s’è distinto come importatore di tessuti dal Marocco. ‘O berbero vesuviano. Ex descamisado, uomo di sinistra al limite dell’estremo nella galassia pentastellata, quando presiedeva la Camera ed era l’idolo di Toninelli (altro alloro) è stato accusato dalle “Iene” di pagare la colf in nero: lui ha risposto che non era vero, che non era una colf ma un’amica della moglie che ogni tanto li aiutava, e aveva querelato le “Iene” per diffamazione. In seguito il tribunale ha respinto la controffensiva del grillino.

Sul suo sito Fico vantava un master in “Knowledge management” (“gestione del sapere”) organizzato dai «Politecnici di Milano, Napoli e Palermo». Sennonché a Napoli e Palermo non esisteva alcun Politecnico. Quello di Milano, interpellato dalla stampa, ha negato di aver mai organizzato un master di quel tipo. Dunque è stato ipotizzato, ma invero i contorni rimangono nebulosi, che il grillino si riferisse a un progetto del ministero del Lavoro destinato a centocinquanta disoccupati organizzato dall’ateneo milanese in collaborazione con la Federico II di Napoli e l’Università di Palermo.

LE GESTA

Fico, con gli apritori di scatolette di tonno, ha abolito la povertà, la sua, e ha stabilito un record: è stata la prima e unica persona in Italia ma supponiamo al mondo a entrare in parlamento con reddito zero (dichiarazione 2012) e diventare poi terza carica dello Stato. Da disoccupato a 100mila euro, miracolo della Casaleggio Associati e di San Gennaro. Un solo miracolo non sarebbe bastato.
Fico, non potendosi più candidare alla Camera per il limite dei due mandati, rischiava di tornare a girarsi i pollici. Giuseppe Conte da Volturara Appula quel limite l’ha cancellato e quindi il Fico anche dovesse perdere ripianterebbe le radici a Montecitorio.

Il grillino s’è messo in testa un’idea meravigliosa: promettere nuovamente il reddito di cittadinanza nella terra in cui l’elargizione è stata massima e dove, una volta che l’attuale governo ha ridotto la platea dei beneficiari, toh, un sacco di ex beneficiari hanno trovato un impiego. Un miracolo dietro l’altro. Il 19 settembre, a Napoli, si festeggia San Gennaro. Fico, per ringraziarlo, dovrebbe portarlo in processione. A spalle, da solo.