Flotilla, la sinistra perde la testa: "Indecente avere dei dubbi"

di Tommaso Montesanogiovedì 11 settembre 2025
Flotilla, la sinistra perde la testa: "Indecente avere dei dubbi"

( Video X)

3' di lettura

E due. La Global Sumud Flotilla ha denunciato che anche una seconda imbarcazione della missione per Gaza, dopo la “Family boat”, sarebbe stata colpita da un drone mentre si trovava davanti alle coste tunisine di Sidi Bou Said. Si tratta dalla barca “Alma”, che batte bandiera britannica. Sui social, gli attivisti della Flotilla hanno fatto sapere che l’attacco ha provocato un «incendio scoppiato sul ponte superiore». Successivamente, il fuoco è stato «spento e tutti i passeggeri e l’equipaggio sono al sicuro». Per gli organizzatori della traversata destinazione Medio Oriente, si tratta un «tentativo orchestrato per distrarre e far deragliare la nostra missione». «Una bella coincidenza che due barche della stessa flotta abbiano avuto episodi bizzarri...», ha aggiunto Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Flotilla. Nessun rinvio della partenza, però, confermata per oggi. Le imbarcazioni italiane - circa una ventina- salperanno da Siracusa «verso le 14 o le 15. Le barche sono pronte quindi speriamo non ci siano intoppi. Faremo rotta direttamente verso Gaza, senza scali intermedi».

ALL’UNISONO
Ma i dubbi, come accaduto per l’episodio del giorno prima, restano. In tutti i video diffusi dalla Flotilla si vede chiaramente che ciò che precipita sulla barca è già in fiamme e privo di esplosivo. Al punto che bastano una trentina di secondi per spegnere l’incendio grazie all’impiego di un solo idrante. Aspetti incompatibili con l’ipotesi di un bombardamento dal cielo. Circostanze che non hanno impedito ai sostenitori della rete pro-Pal, inclusi i partiti della nostra opposizione e alla solita Francesca Albanese, di gridare agli attacchi «illegali e inaccettabili», come ha fatto la segretaria del Pd, Elly Schlein. Angelo Bonelli, uno dei leader di Avs e fondatore dell’“Alleanza globale per la Palestina”, non ci stadi fronte a chi manifesta dubbi sulle modalità dell’offensiva contro le due barche della Flotilla. «C’è un limite alla decenza, ecco: questa decenza è stata ampiamente superata. Chi sostiene che gli attacchi alla Flotilla non siano reali ha oltrepassato quel limite, e questo tipo di dichiarazioni mi fa schifo. Ci troviamo di fronte a due atti evidenti di minaccia». Il deputato è un fiume in piena: «Se qualcuno pensa che siano autoprodotti, pubblichi le prove».

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Laura Boldrini, deputato del Pd, denuncia che «per la seconda volta una barca della Global Sumud Flotilla è stata attaccata la scorsa notte in Tunisia. È evidente che siamo davanti al tentativo di intimidire, e quindi bloccare, la più grande missione navale umanitaria civile che sia mai stata organizzata». L’occasione è utile, naturalmente, anche per tirare dentro la vicenda il governo. Il grimaldello è la richiesta a «tutti i Paesi che hanno cittadine e cittadine a bordo della Flotilla» (quindi anche all’Italia), di «garantire protezione diplomatica e concreta» ai partecipanti. Invoca «supporto politico e istituzionale» anche Bendetta Scuderi, europarlamentare Avs, che partirà dalla Sicilia a bordo di una della navi della Flotilla. «Si vede in modo chiaro che gli attacchi arrivano dall’alto». A lei, a Boldrini e agli altri che chiamano in causa l’esecutivo risponde nel corso del question time a Montecitorio il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, assicurando «ogni possibile assistenza diplomatica e consolare ai cittadini italiani che partecipano all’iniziativa, come è sempre avvenuto nel caso di cittadini italiani fermati in Israele per iniziative analoghe». Lapidario il vicepremier, e leader della Lega, Matteo Salvini: «Una zona di guerra, purtroppo e maledettamente, è una zona di guerra».

LA PALADINA
Il secondo incendio sulla Flotilla è stato rilanciato con enfasi anche da Albanese. Su X, l’inviato speciale dell’Onu per i territori palestinesi non ha dubbi sulla natura delle fiamme a bordo. «Le prove video suggeriscono che un drone, privo di luci e quindi non visibile, abbia sganciato un dispositivo». Poi aggiunge un particolare: le fiamme sarebbero state causate da una «granata incendiaria avvolta in materiali plastici immersi nel carburante». Intanto un rapporto del ministero della Diaspora e dell’Antisemitismo israeliano rivela che la missione affidata a Greta Thunberg non sarebbe un’operazione umanitaria. O meglio: le motivazioni umanitarie sarebbero solo un’operazione di copertura organizzata da Hamas e Fratellanza musulmana.

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