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Giampaolo Pansa? I progressisti sono fermi alla sua censura

Cara sinistra, ti ricordi come trattasti Pansa per il “Sangue dei vinti”? Ecco, siete sempre fermi lì In fondo è stato solo Odifreddi...
di Gianluigi Paragone lunedì 15 settembre 2025

3' di lettura

Cara sinistra, ti ricordi come trattasti Pansa per il “Sangue dei vinti”? Ecco, siete sempre fermi lì In fondo è stato solo Odifreddi... Bella Ciao era una frase tratta da un videogioco... E allora cosa dobbiamo dire noi, con tutto quello che i fascisti ci dicono.... La Meloni non aspettava altro, è stata indegna... Quante ne abbiamo sentite in queste ore? Leggendo Repubblica poco ci manca che a tirare quella schioppettata letale e fanatica fosse stata la famiglia del killer, “colpevole” di essere Maga. Piergiorgio Odifreddi, dicevamo. Poteva scusarsi per aver pronunciato quelle parole. Invece ha preferito spiegare e correggere il tiro, invano. Sarebbe stato meglio tacere ma non poteva: a sinistra, davvero la pensano così. Se non tutti, molti! È infatti all’album poteva mancare la figura di Saviano? No.
Come loro tanti, molti, pensano che quel fascista di Kirk se l’è cercata, con quelle sue idee. E certe cose, specie ai giovani, non si possono dire. Perché poi qualcuno...

Già. Ma quel qualcuno si prende la briga di incidere sulle pallottole “Bella Ciao” e “Fascista, beccati questa”, pescando dunque da un repertorio preciso. Quel repertorio lì. Allora stavolta si riparte da qui. E si dice chiaramente che la sinistra ha delle responsabilità enormi. Sempre quelle. Quando Giampaolo Pansa scrisse “Il sangue dei vinti” la sinistra cominciò l’isolamento e la ghettizzazione verso Giampaolo; furono loro a fare un vero e proprio processo per alto tradimento: Pansa non doveva scrivere quelle cose, non doveva raccontare la violenza dei partigiani. Non doveva infrangere quel tabù. Invece Pansa, proprio Pansa, stava esponendo in pubblico i panni sporchi di sangue per mano dei partigiani rossi. Quel libro fu osteggiato in ogni modo. Pansa fu “eliminato” dalla sinistra. Rileggeteveli quei libri. Capirete la faziosità della narrazione antifascista. Pansa fu scandaloso ed ebbe coraggio. Quel coraggio che non mancò nemmeno a Pier Paolo Pasolini quando si scontrò col Pci per l’uccisione a Porzus del fratello Guido, detto Ermes, partigiano bianco. Lo stesso capitò allo zio di De Gregori, anch’egli di nome Francesco. I partigiani comunisti, antifascisti, uccisero partigiani bianchi, antifascisti.

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Ma poi, a mente fredda, cosa ci addolora e ci indigna di più a proposito dell’incommensurabile tragedia del...

Ma non si doveva dire. Così come non si doveva parlare del sottile filo rosso che univa in qualche modo i partigiani comunisti con la stagione della lotta armata: leggetevi le relazioni della Commissione Stragi di Giovanni Pellegrino. O soltanto “La Guerra Civile”, l’intervista di Fasanella (del quale raccomando l’ultimo “La Maledizione Italiana”) allo stesso Pellegrino. Ecco perché Giorgia Meloni ha le sue sacrosante ragioni. Altro che dialogo e responsabilità: sono decenni che a sinistra danno e revocano patenti di democrazia. I Black Block sono Antifa. E pure durante le contestazioni Black Lives Matter gli Antifa misero a soqquadro città e ingaggiato scontri con le forze dell’ordine. L’antifascismo del quale si chiede professione di fede è usato per il dibattito politico e chi pratica questo esercizio, nel voler delimitare il campo tra giusto e sbagliato, commette sempre lo stesso errore: le Br - lo ripeto - erano antifasciste, ma non per questo erano nel giusto. Il vero valore assoluto è quello della democrazia. E Kirk o Fdi stanno compiutamente dentro la democrazia.

Affermare che la predicazione di Kirk per esempio sulle armi coincide con “seminare vento” (per usare le pessime frasi di Odifreddi) è completamente sbagliato, perché il possesso delle armi in America è una libertà garantita dalla Costituzione. Diversamente, è seminare vento costruire una predicazione dove si convoglia sull’altra parte politica il carico del Male (loro sono i fascisti, loro distruggono le libertà...), perché si finisce col pensare che in fondo uccidere un fascista non è reato. Che poi, a sinistra, è quello che ancora pensano.

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