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Elly Schlein? Puntuale solo quando evoca il fascismo

Al comizio nelle Marche, la segretaria del Pd mette al centro del suo comiziaccio l'ossessione nera
di Daniele Capezzone venerdì 19 settembre 2025

3' di lettura

Niente da fare, Elly non delude mai. Del resto, ci sarà una ragione se gli orologi svizzeri sono per antonomasia un modello di precisione. E lo stesso vale per le segretarie di partito di passaporto (anche) svizzero: spaccano il secondo meglio di un cronografo. E infatti l’altra sera che ti combina la Schlein? Per cominciare, collochiamo bene cose e persone.

Siamo a Pesaro, in compagnia di Matteo Ricci, all’evento più importante della campagna marchigiana del centrosinistra. E che si inventa Elly? Qual è la frase chiave del suo comiziaccio? Eccola qua: «Uniti insieme andiamo a vincere nelle Marche, per portare i valori della nostra Costituzione che, come tutti noi e tutti voi, è antifascista. Andiamo a vincere nelle Marche, evviva l’Italia antifascista».

Avete letto bene: «Viva l’Italia antifascista». Scusi, onorevole Schlein, ma che c’entra? C’è forse il fascismo nelle Marche? Ci siamo distratti un attimo e il governatore Acquaroli si è forse proclamato podestà di Macerata nonché federale dei fasci di combattimento della regione? Non ci risulta. Oppure c’è il fascismo in Italia?

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Non risulta. Non risulta, in particolare, che la Berlinguer, la Gruber, Formigli, Labate, Floris siano a Ventotene, ma che siano titolari dei maggiori programmi televisivi di prima serata. Dopo di che, i suoi leggendari collaboratori Baruffi e Taruffi non ci sembrano esattamente gli eredi dei fratelli Rosselli, il suo mitico Furfaro non ci va venire in mente Gaetano Salvemini, e lei stessa - ci perdoni non pare la versione moderna di una staffetta partigiana.

Del resto, se davvero fossimo in mezzo a una Piazza Venezia 2.0, lei non avrebbe il tempo di ballare sui carri sulle note di Annalisa («Ho visto leeeeei che bacia luuuuui»), Bonelli e Fratoianni sarebbero in montagna a combattere coi rispettivi fucili, e Giuseppe Conte toglierebbe la pochette dal taschino e inizierebbe a fumare la pipa per darsi un’aria da Pertini.

Gentile Elly, non voglio contraddirla, ma solo nell’ultima settimana abbiamo assistito, in ordine sparso: a Saviano e Odifreddi impegnati a dare le pagelle ai morti; a un gruppo di squadristi pro-Pal che hanno aggredito un professore a Pisa; al rettore di quella università che si è affrettato a prendere le distanze dall’aggredito; a un docente israeliano cacciato dall’ateneo di Torino; a un ebreo assalito in tv in prima serata. Gran finale: un democraticissimo consigliere comunale genovese ha minacciato di tornare ad appendere per i piedi gli avversari.

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Sono cose preoccupanti? Certo che sì: direi molto preoccupanti. Ma - ecco il problema - vengono tutte dalla sua comitiva allargata, non da destra. Sono tutti amici suoi, reali o potenziali. È un po’ imbarazzante? Me ne rendo conto: ma far finta di non aver capito da che parte provengano le parole violente, e sparacchiare a vanvera contro “le destre” pare abbastanza lunare. Cordialità.

Ps O forse esiste un’altra spiegazione delle sue parole: nel caso sia quella giusta, ritiro tutto e le invio sentiti ringraziamenti. Con la sua bizzarra uscita contro il fascismo a metà settembre 2025, l’onorevole Schlein voleva fare pubblicità occulta e subliminale al mio nuovo libro, tutto centrato su questa ossessione dei nostri dem (Trumpisti o muskisti, comunque “fascisti”). Se è così, gentile Elly, è stata davvero squisita. Ma non doveva disturbarsi.

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