Nei giorni in cui l’Italia è scossa dal dibattito sull'odio politico, dopo l’omicidio di Charlie Kirk, c’è chi si riempie la bocca di richiami alla “moderazione” e chi, invece, continua a cavalcare l’insulto e l’intimidazione. E - guarda un po'! - a dare l’ennesima dimostrazione di intolleranza sono stati i collettivi studenteschi di sinistra. Proprio quelli che in piazza accusano "le destre" di fomentare l'odio.
I fatti. “Valditara vattene, nessuno ti vuole”. Con questo coro, condito da insulti e fumogeni, il collettivo Ksa ha accolto a Torino il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in visita all’istituto Zerboni per un incontro contro il bullismo. Sul piazzale, insieme alle urla, è apparso anche un cartello con scritto “Valditara il ministro con l’elmetto vattene”.
Dentro l’istituto, però, la scena era ben diversa. Mentre i collettivi urlavano, dagli affacci alcuni studenti hanno applaudito Valditara. A scuola, insomma, non solo facinorosi, collettivi e via discorrendo. Ma anche ragazzi pronti al dialogo, animati da tutto, tranne che dalla rabbia.
Tant'è, la solita minoranza rumorosa e violenta. Un brutto clima, in ogni caso. Ma Valditara, da par suo, non ha eccepito. Interpellato dal Secolo d'Italia su quanto accaduto, ha commentato: "La scuola deve essere un luogo di apprendimento sereno, un luogo dove si insegna il rispetto e dove si impara la gentilezza: la gentilezza fra compagni, il rapporto positivo dialogante, il rapporto di crescita con i docenti; il rispetto delle istituzioni che magari qualcuno non conosce, ma ce ne faremo una ragione. E soprattutto la scuola deve essere un luogo di crescita della persona". Lezione di stile, firmate Giuseppe Valditara.