"Oggi, a Bruxelles, la giustizia è stata umiliata. Oggi, a Bruxelles, si è decretato l’ulteriore fallimento di questa Unione Europea che dei capisaldi su cui si fonda, l’uguaglianza, la libertà e lo stato di diritto, ha perso totalmente l’ispirazione": il generale Roberto Vannacci lo ha detto in un'intervista al Tempo, riferendosi alla decisione della Commissione europea di respingere la richiesta di revoca dell'immunità parlamentare a Ilaria Salis. Quest'ultima, eletta con Avs, è accusata in Ungheria di aver partecipato al pestaggio di estremisti di destra durante una manifestazione a Budapest.
Secondo il vicesegretario della Lega, "i presupposti giuridici per mantenere l’immunità nel caso di Salis non c’erano: spaccare la testa ad uno che non la pensa come te non rientra certamente nell’attività parlamentare e, in più, il presunto reato è stato commesso molto prima che Salis diventasse europarlamentare". Quando gli è stato chiesto se la sinistra abbia riscoperto l'utilità dell'immunità parlamentare, Vannacci ha risposto: "È la solita doppia morale dei progressisti. Ricordiamo che la sinistra ha spesso giustificato o minimizzato atti violenti, come quelli accaduti nel quartiere milanese di Corvetto, le sassate e i fumogeni tirati contro i lavoratori della Tav in val di Susa, le violenze di molti immigrati oppure le costanti aggressioni alle forze dell’ordine in quasi tutte le manifestazioni". E ancora: "Quando l'immunità serve a proteggere i loro, allora diventa uno strumento nobile, un baluardo contro le persecuzioni politiche. Quando tocca gli altri, allora è un privilegio da abolire, un simbolo di una casta da abbattere".
L'europarlamentare, poi, ha parlato di "una contraddizione stridente nel comportamento di Angelo Bonelli (portavoce dei Verdi, ndr): da un lato, si compiace pubblicamente dell'arresto della deputata brasiliana Carla Zambelli; dall'altro, in tandem con Nicola Fratoianni (leader di SI, ndr), ha sostenuto la candidatura di Ilaria Salis al Parlamento Europeo con l'esplicito scopo di sottrarla a un processo penale in Ungheria. Un doppio standard che solleva non poche perplessità. La sinistra, come al solito, è tollerante solo con chi la pensa come loro".