Il caso Albanese continua a far discutere. La sua uscita di scena dallo studio di In Onda e quelle parole sulla senatrice Segre hanno scatenato una vera e propria bufera. In un'intervista a Fanpage la Albanese non usa giri di parole e va all'attacco: "Sono una persona precisa ed ero già stata costretta a un ritardo, ma non accetto di prolungarlo se devo confrontarmi con due persone che non sono preparate sul tema Gaza".
E ancora: "Il mio gesto era legato alla direzione della discussione. Immagini il paradosso di questa situazione, chiamare in causa una persona sopravvissuta all'olocausto e al genocidio. Conosco tantissimi esperti di storia, anche sopravvissuti all'olocausto che dicono quello a Gaza sia un genocidio, ma siccome la posizione della senatrice Segre torna utile, si utilizza quella".
Poi ha aggiunto: "La pietra di inciampo della logica è che se una persona ha una malattia, non va a farsi fare la diagnosi da un sopravvissuto a quella malattia, ma da un oncologo. Ho grandissimo rispetto per la senatrice Segre, una persona che ha vissuto traumi indicibili e che è profondamente legata a Israele, per questo sostengo che ci sono gli esperti e che non è la sua opinione, o la sua esperienza personale, a stabilire la verità su quanto sta accadendo […] c'è chiaramente un condizionamento emotivo che non la rende imparziale e lucida davanti a questa cosa".
E Matteo Salvini, commentando quanto accaduto nello studio di In Onda, punge proprio la Albanese: "Viene citata Liliana Segre... e la signora Albanese si alza e se ne va! Ma da dove nasce l'insopportabile arroganza di questo nuovo "idolo" della sinistra? Monta in tutta Europa l'antisemitismo, con violenza e sangue (solo pochi giorni fa l'attacco alla sinagoga di Manchester), eppure c'è chi volta la testa dall'altra parte".