Alberto Sordi spiegava che la sua comicità «non era astratta né gratuita». Quella di Benedetta Scuderi è involontaria e le frutta 16mila euro al mese. Sordi diceva anche che il suo estro ricalcava «la realtà del momento», da cui la Scuderi è avulsa, ed è la sua forza. Benedetta Scuderi è l’eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra che lo scorso marzo a Bruxelles s’è sbagliata a votare sul piano di riarmo, lo ha ammesso lei – d’altronde i tasti erano due – e che è diventata la Perla di Labuan della Flotilla. Fatta sbarcare dagli israeliani ha denunciato il sequestro della crema solare. Corpo di mille Nivea! Per settimane al pari dei compagni ha strillato al riconoscimento dello Stato di Palestina, e chissenefrega se per riconoscere un Paese serva un governo democratico eletto democraticamente, come previsto dalle convenzioni internazionali e prima dalla ragione. Ora, spiazzata più del solito dalla tregua imposta da Trump, ecco che il portento della Bonelli&Fratoianni si supera, e non era facile: «Adesso», dice in tivù con un certo piglio, «la Meloni in 72 ore riconosca lo Stato di Palestina».
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da sbellicarsi, e però diamoci un contegno e nel frattempo speriamo che l’europarlamentare comprenda un paio di cose, non di più. Primo: c’è una parte di Hamas che sta tentando di boicottare il cessate il fuoco, e a maggior ragione riconoscere oggi lo Stato di Palestina significherebbe fare il gioco dei terroristi e mettere a rischio il lavoro diplomatico del pianeta, eccetto la parte abitata da Avs, dem e 5Stelle. Secondo: un tale Marco Rubio, che non è un cantante cubano ma il segretario di Stato americano, ha informato che chi strepitava per riconoscere politicamente e giuridicamente la Palestina – ad esempio Macron – ha rallentato il processo di tregua.
Voleva il riconoscimento pure Pedro Sánchez, imbullonatosi alla poltrona come Emmanuel, e il premier spagnolo è l’idolo della Schlein alla quale però nessuno deve aver detto che è stato tra i primi a benedire l’accordo Trump-Netanyahu-Paesi arabi e s’è accodato al governo italiano nell’invio della Marina militare a tutela del Circo-Flotilla. Rieccolo, il Pd. «Meloni riconosca finalmente lo Stato di Palestina». A menare ancora le danze è Toni (Manero) Ricciardi, il quale è segretario nazionale dl “Pd Svizzera” – sta tenendo il posto a Elly? – e deputato eletto nella circoscrizione estero.
«Le piazze, che ricordo non sono state solo quelle di Bologna, Roma, Milano, Napoli», argomenta Toni, «ma sono state anche quelle di Madrid, Sidney, Londra, New York non possono essere sminuite o ridicolizzate come provano a fare dalle parti della maggioranza». Secondo Ricciardi le chiassate hanno ricoperto un ruolo importante per convincere Netanyahu, e infatti pare che Bibi sia ormai terrorizzato dagli scioperi del Landini, non il trattore ma il segretario della Cgil. Sbertucciata al solito dalla realtà la sinistra è tornata, o più probabilmente non ne è mai uscita, alla fase “Meloni faccia/dica qualcosa”. Mitologica in tale senso la prestazione in aula di Laura Boldrini: «La premier faccia qualcosa sul conflitto tra India e Pakistan». Va bene, ma cosa? Qualcosa. E comunque ridate alla Scuderi la protezione cinquanta.