"Giorno storico". La definisce così Matteo Renzi la giornata che ha sancito il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7, il leader di Italia Viva precisa: "Non arriverei a dire che arriva la pace dopo 3.000 anni, ma ritengo questo un giorno storico". Il merito è indubbiamente del presidente degli Stati Uniti, anche per Renzi. "Contesto Trump ma riconosco che è un suo successo straordinario - spiega nella puntata di lunedì 13 ottobre -. I bambini smettono di morire a Gaza e Israele deve rientrare nei suoi confini. Questa pace ha tanti padri, Trump, il genero Kushner, i giovani leader riformisti arabi".
In ogni caso, "secondo me, lo Stato palestinese è più vicino - continua Renzi - ma restano ancora tante incognite. Però rispetto a un mese fa è un passo in avanti epocale. Lo vedo come un successo della politica. Sarà dura, sarà difficile e ci vuole impegno di tutti, ma è un passo importantissimo verso la pace. Sono commosso, sono felice". Non manca nemmeno l'elogio a Giorgia Meloni. Nei giorni in cui la sinistra tace, ecco che l'ex presidente del Consiglio invece si sbilancia: "Su Gaza Giorgia Meloni non ha fatto errori, si è comportata in modo impeccabile, io che sono un critico non ho detto niente. Dopodiché, pensare che questa pace arrivi grazie al governo italiano è una barzelletta".
Una stoccata all'esecutivo ma anche all'opposizione, visto che il numero uno di Italia Viva bolla come "molto provinciale considerare che arrivi grazie alle proteste in piazza, ma allo stesso modo lo è sostenere che sia merito del governo italiano. Non ha toccato palla come tutti i governi europei".