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Marina Berlusconi, "cosa mi sconcerta e inquieta": un colpo durissimo a toghe e sinistra

di Redazione sabato 25 ottobre 2025

2' di lettura

"In questi giorni la Suprema corte ha respinto definitivamente le tesi della Procura generale di Palermo, che continuava ad attribuire una presunta 'pericolosità mafiosa' a Marcello Dell'Utri". Una sentenza le cui conseguenze "sono di enorme rilevanza, perché certificano che non ci sono mai stati riciclaggi di Cosa Nostra nella Fininvest, né accordi con Forza Italia". Lo sottolinea Marina Berlusconi in una lettera al Giornale in cui affronta alcuni temi centrali nella storia politica italiana, del passato e del presente: da suo padre Silvio Berlusconi alla magistratura.

"La sentenza è quindi un cruciale passo avanti anche sul cammino della verità per mio padre", "eppure sui quotidiani la decisione della Cassazione si è trasformata in tutt'altro, cioè in un nuovo scontro innescato da chi l'ha ingiustamente sminuita, con argomentazioni pretestuose e ipocrite", scrive il presidente di Fininvest.

"A quanti oggi ridimensionano il valore di questa sentenza, gli stessi che da una vita gridano che 'le sentenze vanno rispettate sempre', mi verrebbe da dire: 'sì, sempre che piacciano loro'. Quel che però mi ha più sconcertato e continua a inquietarmi è il clima velenoso, incattivito, che per l'ennesima volta si è creato", osserva la figlia dell'ex premier e fondatore di Forza Italia. "Polemizzare su una sentenza è un po' come confondere il dito con la luna".

"E' anche per questo spirito di fazione che purtroppo l'Italia resta un Paese 'giustizialista', dove la voglia di gogna continua a muovere le peggiori pulsioni dei mezzi di comunicazione e dell'opinione pubblica". Per Marina Berlusconi "da troppo tempo, queste pulsioni ci fanno vivere in uno stato di presunzione di colpevolezza di massa. E il vero problema è che ogni cittadino rischia di dover dimostrare la sua innocenza davanti a una macchina giudiziaria in cui tutti crediamo sempre meno. Se poi questa giustizia fragile si lascia anche contaminare dalla politica, beh, i risultati non possono che essere disastrosi".

"Per questo da tempo sono fermamente convinta della necessità di una riforma dell'ordinamento giudiziario: la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, e la riforma del Consiglio superiore della magistratura per ridurre lo strapotere delle correnti. E' una rivoluzione che questo governo ha finalmente avuto il coraggio e la forza di avviare". Conclude: "Sono interventi 'urgenti', ma lo sono ormai da decenni. Esattamente come sarebbe urgente una nuova e vera responsabilità civile dei magistrati. Perché il principio deve valere per tutti e chi sbaglia deve pagare". "Purtroppo, e lo dico da figlia, nemmeno la migliore delle riforme servirà più a restituire a mio padre trent'anni di vita avvelenati e devastati dalle calunnie e dalle false accuse. Ma sarà comunque un passo avanti significativo verso una giustizia veramente giusta". 
 

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