"Una gravissima ferita alla tenuta democratica delle istituzioni", dice Giovanni Donzelli a proposito del caso che coinvolge Ghiglia e Meloni, sottolineando che "non c'è una sola spiegazione consentita dalla legge e dalla Costituzione per cui un giornalista possa essere in possesso e pubblicare le conversazioni private tra un componente di una Autorità di garanzia e un parlamentare senza che siano stati loro a consegnarle spontaneamente. Nemmeno una autorità giudiziaria in presenza di una ipotesi di reato, e non è certo questa la fattispecie, potrebbe farne uso senza l'autorizzazione del Parlamento".
"Nel caso specifico - prosegue il responsabile Organizzazione di FdI - Report va persino oltre: pubblica uno scambio di messaggi privati del 2021 tra Agostino Ghiglia e Giorgia Meloni. È un serio attacco alla tenuta democratica non solo perché si parla dell'attuale presidente del Consiglio, ma perché Giorgia Meloni all'epoca dei fatti era il leader dell'unico partito di opposizione".
"Ranucci spia da anni i componenti di Autorità di garanzia che hanno il compito di controllare il suo operato? Spiava il leader dell'unica opposizione nel 2021? Ha diversamente rubato, oggi, a posteriori, conversazioni private dell'attuale presidente del Consiglio? Non è possibile nemmeno trincerarsi dietro l'interesse pubblico all'informazione, perché la contrarietà di Giorgia Meloni al Green Pass era ben nota e l'apprezzamento per le scelte del Garante della privacy pubbliche", osserva ancora Donzelli. "Comunque la si possa vedere non si tratta più di giornalismo di inchiesta, che tutti difendiamo e tuteliamo, ma di violazione palese della Costituzione e delle leggi poste a garanzia della tenuta democratica. Le opposizioni per prime dovrebbero preoccuparsi di questa pericolosa deriva anticostituzionale", conclude.