C’era un tempo in cui il Movimento Cinque Stelle, creatura di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, aveva un approccio inflessibile verso la politica: mai sarebbe dovuta diventare un mestiere, due mandati e poi si ritornava al proprio lavoro. La regola alla base del grillismo è stata archiviata ormai da tempo e anche chi una volta la sbandierava come segno distintivo rispetto agli altri partiti, ora fa incetta di candidature e incarichi.
È il caso di Roberto Fico che, dopo aver lasciato il Parlamento da presidente della Camera, ora è tornato sulla scena grazie alla candidatura a governatore della Regione Campania con il campo largo. «Non basta un passato da presidente della Camera per sentirsi legittimati a guidare una Regione», ha attaccato il capogruppo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. L’azzurro pretende chiarezza, soprattutto nei confronti dei cittadini campani che il 23 e 24 novembre si troveranno a dover scegliere chi guiderà la Regione per i prossimi cinque anni. «Fico spieghi come ha mantenuto se stesso quando non aveva più incarichi pubblici. La politica non può essere un rifugio permanente per chi non ha un mestiere». Un discorso che probabilmente avrebbe condiviso anche Beppe Grillo. Non certo la nuova leadership pentastellata. Ma Gasparri ha poi rincarato la dose: «Roberto Fico ha lasciato la Camera da tempo. Ci dica come ha campato in questi anni, chi gli ha pagato lo stipendio e che lavoro ha fatto. Gli elettori hanno diritto di saperlo».