Va ospite a Otto e mezzo su La7, Massimo Cacciari, ma prima di intervenire nel salotto televisivo di Lilli Gruber il filosofo parla all'agenzia Adnkronos e in pochi secondi stronca l'ultima polemica degli anti-fascisti.
Da qualche ora tiene banco il boicottaggio della fiera romana Più Libri Più Liberi, colpevole di ospitare una piccola casa editrice, Passaggio al Bosco, accusata dalla sinistra di fare propaganda neo-fascista e neo-nazista. Per questo il celebre fumettista Zerocalcare ha annunciato che ritirerà la propria presenza all'evento e lo stesso Comune di Roma, a guida Pd, non sarà all'apertura della kermesse in segno di protesta per la deriva "nera".
"Premesso che nelle fiere o nei saloni del libro ci sono sempre stati volumi di autori di destra o di estrema destra, così come le loro case editrici di riferimento - sottolinea invece Cacciari -, mi preme sottolineare, sul piano del dibattito culturale, che qualunque forma di censura è completamente sbagliata. In definitiva, la censura rischia di portare acqua al mulino di chi si vuole avversare". Discorso logico e sensato, soprattutto in un mondo della cultura che per definizione dovrebbe essere "inclusivo", sede di confronto delle idee più diverse. "Alle fiere del libro si va per ascoltare, per discutere e, se necessario, per contestare le idee presentate, per mettere in dubbio eventuali opinioni oggettivamente false, ma non si censura", ha aggiunto l'ex sindaco di Venezia. Esattamente l'opposto di quanto detto per tutta la giornata dai cosiddetti "anti-fascisti".
Primo tra tutti Michele Reich, in arte Zerocalcare, già molto attivo nella causa pro-Pal: "Purtroppo non saro' alla fiera romana Più libri più liberi. Purtroppo ognuno ci ha i suoi paletti, questo è il mio - comunica ai fan in un video su Instagram -. Quando l'ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato. Penso che questo ci costringa a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace. Gente a cui voglio bene ha fatto scelte diverse, sono sicuro che sapranno far sentire le loro voci e faccio il tifo per loro. Mi spiace davvero per chi veniva apposta, cercheremo di trovare un'altra occasione per chi voleva un disegnetto sul libro nuovo". Una novantina di intellettuali, scrittori e artisti, tra cui Zerocalcare, ha firmato un appello chiedendo all'Associazione italiana editori di chiarire la presenza della società ritenuta un "progetto apologetico che dipinge le temperie dei fascismi europei come un'esperienza eroica".
"Più libri più liberi deve restare uno spazio di cultura e democrazia, non un palcoscenico per chi tenta di ripulire l'eredità del fascismo e che fa del suo catalogo uno strumento apologetico del più criminale periodo della nostra storia - sono le parole di Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra -. La presenza di una casa editrice come Passaggio al Bosco che diffonde simbologie e narrative neo-fasciste e neo-naziste tradisce i valori su cui si fonda la nostra Repubblica: antifascismo, pluralismo, rispetto dei diritti". "La libertà di espressione - prosegue l'onorevole rossoverde, membro della Commissione Cultura alla Camera - non può essere usata come scudo per normalizzare ideologie che hanno prodotto violenza, discriminazione e negazione delle libertà fondamentali. La cultura è confronto, apertura, responsabilità. Per questo ci associamo agli scrittori e agli intellettuali che hanno chiesto all'Associazione italiana editori di escludere quella realtà editoriale dalla fiera: non per censura, ma per tutela. Difendere lo spazio culturale significa tracciare un limite netto contro la propaganda travestita da editoria. La democrazia si protegge anche così, rifiutando di mettere sullo stesso piano chi costruisce pluralismo e chi - conclude Piccolotti - vuole smantellarlo". Di fatto, l'esatto opposto da quanto espresso da Cacciari.
Le fa eco Massimo Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale: "Ci spiace ma c'è un punto di dissenso che non ci permette di inaugurare la fiera 'Più Libri più Liberi', per questo non saremo alla conferenza stampa di apertura. Ci spiace perché lavoriamo e sosteniamo la fiera con convinzione. E continueremo a farlo. Tuttavia, con tutto il rispetto che si conviene agli organizzatori, abbiamo un'idea diversa in merito alla gestione di un catalogo esplicitamente neofascista, razzista e antisemita. Come dimostrano alcuni titoli in catalogo dell'editore 'Passaggio nel bosco', tra questi, Corneliu Zelea Codreanu di Yves Morel; Camerata - Il mio onore si chiama fedeltà di Rudolf Kinau e ancora Audacia - scritti e discorsi di Benito Mussolini, per i giovani degli istituti militari. Nulla a che vedere con la tradizione della destra italiana. E l'antifascismo è per noi un vincolo costituzionale e la volontà insuperabile di rispettare Roma medaglia d'oro al valor militare per la resistenza. Manteniamo comunque la nostra presenza alla fiera come amministrazione comunale e con le istituzioni Biblioteche, per rispetto verso gli organizzatori, gli operatori e i cittadini".