Ci risiamo: i democratici che vorrebbero censurare o, in alternativa, prendono e se ne vanno sdegnati. Il noto fumettista Zerocalcare, di sinistra e vicino alla causa pro-Pal, ha annunciato che non parteciperà alla kermesse Più Libri Più Liberi.
La decisione, comunicata con un video e un post su Instagram, arriva dopo le polemiche per la presenza della casa editrice Passaggio al Bosco, accusata — insieme ai suoi promotori — di distribuire testi che glorificano figure e ideologie nazifasciste e antisemite. "Purtroppo non sarò alla fiera romana Più Libri Più Liberi - scrive nel post Michele Rech, questo il nome all'anagrafe dell'artista -. Purtroppo ognuno c'ha i suoi paletti, questo è il mio. Quando l'ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato".
"Penso che questo - scrive ancora Zerocalcare - ci costringa a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace. Gente a cui voglio bene ha fatto scelte diverse, sono sicuro che sapranno far sentire le loro voci e faccio il tifo per loro. Mi spiace davvero per chi veniva apposta, cercheremo di trovare un'altra occasione per chi voleva un disegnetto sul libro nuovo". E ancora, nel video la spara grossissima: "Ho un paletto rigido: non si condividono gli spazi con i nazisti". Dunque rimarca: "Non posso partecipare a una operazione che normalizza la convivenza con questi". Non neo-fascisti, dunque, ma addirittura nazisti.
La polemica su Passaggio al Bosco è ovviamente anche politica e non solo culturale. "Più Libri Più Liberi deve restare uno spazio di cultura e democrazia, non un palcoscenico per chi tenta di ripulire l’eredità del fascismo e che fa del suo catalogo uno strumento apologetico del più criminale periodo della nostra storia - ammonisce Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra -. La presenza di una casa editrice come Passaggio al Bosco che diffonde simbologie e narrative neo-fasciste e neo-naziste tradisce i valori su cui si fonda la nostra Repubblica: antifascismo, pluralismo, rispetto dei diritti".
"La libertà di espressione - prosegue la componente della Commissione Cultura alla Camera - non può essere usata come scudo per normalizzare ideologie che hanno prodotto violenza, discriminazione e negazione delle libertà fondamentali. La cultura è confronto, apertura, responsabilità. Per questo ci associamo agli scrittori e agli intellettuali che hanno chiesto all’Associazione italiana editori di escludere quella realtà editoriale dalla fiera: non per censura, ma per tutela. Difendere lo spazio culturale significa tracciare un limite netto contro la propaganda travestita da editoria. La democrazia si protegge anche così, rifiutando di mettere sullo stesso piano chi costruisce pluralismo e chi - conclude Piccolotti - vuole smantellarlo".
"Preoccupazione e ferma contrarietà" di fronte alla presenza di Passaggio al Bosco sono espresse anche da Cgil di Roma e Lazio e Anpi comitato provinciale Roma. Il catalogo della piccola casa editrice, sostengono, "propone opere che non si limitano a trattare in chiave storica fenomeni del passato, ma ne esaltano apertamente protagonisti, ideologie e pratiche riconducibili al nazifascismo e all'antisemitismo europeo del Novecento". "Le schede editoriali di tali pubblicazioni non lasciano spazio a equivoci: figure come Leon Degrelle, Corneliu Zelea Codreanu e altri promotori di movimenti intrisi di violenza politica, razzismo e persecuzione vengono presentate come esempi di virtù e modelli da cui trarre ispirazione - prosegue il sindacato e l'Anpi -. Analogamente, la narrazione sull'eroica resistenza degli ultimi fascisti o sulla 'lotta del sangue contro l'oro' ripropone concetti e slogan dell'estrema destra storica, in aperto contrasto con i principi di uguaglianza, libertà e dignità umana sanciti dalla nostra Costituzione. L'antifascismo non è un'opzione culturale né un residuo del passato, ma il fondamento della nostra democrazia".