La sinistra si prepara a una campagna elettorale di fuoco per il no al referendum sulla Giustizia. In che modo? Scegliendo come volto di punta della sua "battaglia" Rosy Bindi. Lo si legge sul Fatto Quotidiano. A votare una sorta di comitato direttivo di questa campagna referendaria è La Via Maestra, il contenitore di cui fanno parte oltre cento associazioni, tra cui Libera e Acli, Libertà e Giustizia e Arci, con la Cgil in testa.
Il presidente dovrebbe essere Giovanni Bachelet, noto fisico nonché figlio di Vittorio, ucciso il 12 febbraio 1980 dalle Br sulle scale dell’Università Sapienza di Roma. Da sempre è vicino a Bindi: l ’ex ministra era con lui quando uccisero il padre. Chiamato da Romano Prodi nel febbraio 1995 a coordinare i nascenti Comitati per l’Italia che vogliamo, nel 2002 contribuì alla nascita dell’associazione Libertà e Giustizia e nel 2005 del comitato del No al referendum costituzionale sulle modifiche proposte dal governo Berlusconi. Nelle primarie fondative del Pd nel 2007 fu eletto proprio nella lista di Bindi e poi entrò alla Camera nel 2008. Il suo compito consisterà anche nel parlare con i partiti, che invece non faranno un comitato unico, ma si limiteranno a un coordinamento.
La sinistra, però, dovrà comunque fare i conti con la presenza di Bindi, l'ex presidente del Pd spesso critica nei confronti dell'attuale segretaria Elly Schlein. Se i dem possono anche decidere di esitare nella campagna per il No, dal momento che un pezzo di partito è per il Sì, il ruolo dell'ex ministra invece sarà centrale e potrà sopperire alle mancanze del Pd. Secondo il Fatto, è possibile che il M5s cercherà di stringere rapporti più forti con il Comitato per via della sua posizione più netta sul No.