"Noi crediamo di essere già il partito della Nazione, ma è chiaro che possiamo ancora crescere". Arianna Meloni lo mette subito in chiaro in una intervista al Corriere della Sera, spiegando che "la bussola è sempre la stessa: difendere l'interesse degli italiani, senza guardare a categorie o appartenenze".
"Ci siamo presentati agli elettori con un programma chiaro e ci stiamo impegnando ad attuarlo. Questa è la nostra idea di politica", puntualizza la sorella della premier Giorgia Meloni, capo della segreteria politica di Fratelli d'Italia, reduce dal successo politico e mediatico di Atreju, la festa romana del partito.
Giorgia, sottolinea, "è fantastica e può contare su un partito che lavora incessantemente. Abbiamo le nostre idee, i nostri valori, ma non ci chiudiamo. Svolgiamo tanti congressi, incontriamo persone, abbiamo centinaia di migliaia di iscritti, dal basso traiamo idee e linfa".
Lo spauracchio del fascismo, sempre agitato dalle opposizioni, "funziona forse per qualche monotematico talk show, ma è totalmente sganciato dalla realtà" E forse non è un caso che "c'è chi a furia di sentirci attaccati per nulla ha deciso di votarci". "Chi va in giro a distruggere le città, sfascia tutto, assalta le redazioni, non sono certo ragazzi di Fdl ma gente che si definisce antifascista. Agli italiani - aggiunge Arianna Meloni - interessa l'oggi, il nuovo milione di posti di lavoro, lo spread ai minimi, l'abbassamento delle tasse, la credibilità internazionale e un valore prezioso come la stabilità. Ho conosciuto persone che mi hanno detto che a furia di sentirci attaccati sul nulla si sono decisi a votarci".
Sul palco di Atreju non è salita Elly Schlein, la segretaria del Partito democratico: "Tutti quelli che hanno partecipato si sono confrontati in un clima più che civile, mai scomposto. Atreju è il luogo del confronto per antonomasia, chi è forte delle proprie idee non ha mai paura del confronto. E Schlein ha perso un'occasione per dimostrare di avere proposte da contrapporre alle nostre".
Il centrodestra invece, conclude Meloni, "è garanzia di buon governo da oltre 30 anni. In una coalizione è fisiologico che ci siano delle differenze, ma la nostra forza è che siamo sempre stati coesi, uniti da un programma votato dagli italiani. Per questo portiamo avanti le riforme, tra cui il premierato accompagnato da una legge elettorale che garantisca a chi vince di poter governare per tutta la legislatura".