In Spagna cresce il dissenso interno al Psoe contro leadership Pedro Sanchez. Dopo la debacle di domenica alle elezioni in Estremadura, che ha rappresentato un voto di castigo per gli scandali che negli ultimi mesi scuotono il Partito socialista, Jordi Sevilla, ex ministro della Pubblica Amministrazione durante il governo Zapatero e, poi, presidente dell'ente statale Red Elecrita, ha annunciato un manifesto per "un'alternativa socialdemocratica" nel partito guidato dal premier, che sarà lanciata nei prossimi giorni.
In un'intervista all'agenzia Europa Press, Sevilla ha criticato che il Psoe "ha abbandonato il progetto socialdemocratico e abbracciato il populismo". E che, in sua opinione, intorno al premier si sia configurato "un fans club, senza contrappesi o dibattiti interni negli organi del partito".
Il manifesto - che secondo quanto ha anticipato Sevilla è stato firmato da storici dirigenti socialisti - chiede al presidente del governo progressista di "fare un passo di lato" e convocare elezioni e ai militanti socialisti di domandarsi "se Pedro Sanchez è il candidato adeguato" per proporsi per un quarto mandato e "in quali condizioni".
"E' il momento in cui il leader, se realmente ha a cuore il partito, se vuole essere leale con i suoi votanti e coinvolto nel progetto socialdemocratico, si interroghi molto seriamente se è meglio continuare a essere il candidato o se è meglio lasciare passo ad altri", ha rilevato Sevilla, riferendosi al leader del Partito e dell'Internazionale socialista Sanchez.