No cari compagni, lo scandalo non è la foto che vi siete fatti scattare con Mohammad Hannoun; non è neppure il vostro slancio suicida per le cause perse, il problema politico è che siete dalla parte sbagliata della storia e non ve ne rendete conto. È dalla strage del 7 ottobre che andate avanti a colpi di fake news ispirate da Hamas, quando era chiaro a chiunque che si stava giocando una partita tra il Bene e il Male e i buoni non erano tra coloro che sgozzano i bambini nella culla.
Fiancheggiare i pro-Pal è stato un errore capitale, i pochi che nel Pd l’hanno capito (Delrio, Picierno e altri riformisti) sono stati emarginati, trattati come paria in un partito la cui ragione sociale è “democratico”, solo in teoria.
Confondere le acque è ora impossibile, tra l’altro non c’è neppure il segno di un mea culpa, si va avanti con suprema arroganza e ignoranza. È un collateralismo che è comune a tutta l’Internazionale della Sinistra, porte aperte all’immigrazione e matrimonio con la cultura della Global Intifada: i democratici in America ci hanno lasciato le penne spalancando la porta della Casa Bianca a Donald Trump; Emmanuel Macron in Francia governa contro se stesso; Keir Starmer nel Regno Unito è nel pieno della bufera, gli scoppia un caso al giorno, l’ultimo riguarda Alaa Abd El-Fattah, un sedicente attivista dei diritti umani accolto in Inghilterra a braccia aperte dai laburisti, salvo poi scoprire che si tratta di un antisemita, antibritannico, odiatore seriale della polizia del Regno Unito al punto da augurare la morte agli agenti.
La compagnia è varia, i compagni sono avariati. A tutte le latitudini. L’Italia non fa parte di questo circo rosso solo perché i cittadini in un momento di lucidità hanno votato il Centrodestra e scelto Meloni come guida. Ogni volta che la sinistra citerà Gaza, d’ora in poi tutti si ricorderanno che fiancheggiava chi raccoglieva soldi per i tagliagole di Hamas.
Votare serve, votare contro questa sinistra è cosa buona e giusta.