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Procreazione medicalmente assistita“Ora sono necessarie le linee-guida”

Dal primo congresso nazionale dellaSocietà italiana della riproduzione umana (Siru) arriva un appello alle istituzioni affinché si riconosca il ruolo della medicina della riproduzione
di Maria Rita Montebelli domenica 24 dicembre 2017

2' di lettura

Si è concluso negli scorsi giorni a Roma il primo congresso nazionale della Società italiana della riproduzione umana (Siru), una prima edizione che ha radunato oltre mille partecipanti tra istituzioni, medici, operatori di procreazione medicalmente assistita (Pma) e associazioni di pazienti. Durante il congresso sono stati numerosi gli interventi di carattere scientifico ma, vista la natura dei temi affrontati, è stata anche occasione per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di andare avanti anche su altri fronti: riconoscere la piena legittimità in Italia della procreazione assistita come metodo terapeutico per favorire il concepimento e il diritto della coppia di autodeterminarsi nella libera scelta di avere una famiglia, stipulare un patto per la salute riproduttiva tra operatori, istituzioni, pazienti per promuovere una corretta informazione, puntare sulla prevenzione, garantire tempestività nelle diagnosi e nelle cure per recuperare il tempo della fertilità. E ancora, possibilità di redigere delle vere e proprie linee-guida per la Pma, quale espressione specifica e competente della medicina e biologia della riproduzione, così come previsto dalla nuova normativa sulla responsabilità sanitaria, superando i vincoli delle linee guida attuali. “La tutela della salute riproduttiva e la cura delle problematiche connesse devono garantire il massimo dell'adeguatezza delle cure e della sicurezza in modo omogeneo, costante e diffuso su tutto il territorio nazionale - ha dichiarato Antonino Guglielmino, uno dei tre presidenti della Siru e responsabile centro unità di medicina della riproduzione di Catania -  L’inserimento della Pma nei servizi previsti dal Servizio sanitario nazionale attraverso i Lea e la possibilità di redigere delle vere e proprie linee guida da parte della Siru sono due opportunità uniche sia per modernizzare e omogeneizzare i livelli di prestazione in questo ambito sanitario, sia per sviluppare una nuova visione del rapporto medico-paziente, più umanizzato e affrancato dagli interessi economico-professionali”.  (MATILDE SCUDERI)

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