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Fegato, "l'organo da cui dipende tutto": la teoria

di Paola Natali giovedì 18 dicembre 2025

4' di lettura

Agopuntura, fitoterapia, approccio olistico: la Medicina Tradizionale Cinese è ormai entrata  nelle pratiche di benessere anche in Occidente. Sempre più persone vi si avvicinano come supporto alle terapie convenzionali ma quali sono davvero i principi su cui si fonda questa medicina millenaria? E in che modo si differenzia dall’approccio occidentale? Ne abbiamo parlato con il Dott. Sergio Wu Zao xiang, medico esperto di Medicina Tradizionale Cinese, laureato in Cina ed in Belgio. Il  Dott. Wu da anni cura i suoi pazienti nello studio di via Cagliero a Milano cerchiamo di capire con il Dott Wu quali sono le caratteristiche che differenziano la medicina cinese dalla medicina tradizionale occidentale. Il Dott ci spiega che “la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) si fonda su una visione filosofica e culturale diversa rispetto alla medicina occidentale. Il suo principio di base è l’unità tra l’essere umano e la natura: il corpo viene considerato parte di un sistema più ampio, influenzato dai ritmi naturali, dalle stagioni e dall’equilibrio tra elementi come legno, fuoco, terra, metallo e acqua. Secondo la MTC, la salute dipende dall’equilibrio dell’energia vitale, il Qi, che scorre nel corpo attraverso specifici canali. Gli organi non sono visti come entità isolate, ma come parti di una rete interconnessa. La medicina occidentale, invece, si basa prevalentemente su un approccio analitico e interviene in modo mirato sul sintomo o sulla causa biologica della malattia. I due approcci sono differenti ma, in molti casi, possono essere considerati complementari.

Come avviene  quindi la diagnosi ? “La diagnosi nella Medicina Tradizionale Cinese si basa su un’osservazione globale della persona. Il medico prende in considerazione diversi elementi, come l’aspetto generale del paziente, la carnagione, la lingua, la voce, le abitudini alimentari, il sonno e lo stato emotivo. Un metodo caratteristico della MTC è la diagnosi del polso, che consiste nella palpazione di specifici punti per valutare la qualità del flusso energetico. Attraverso questa tecnica, il medico può individuare eventuali squilibri tra Yin e Yang e segnali di disarmonia funzionale degli organi interni. Si tratta di una valutazione tradizionale che non sostituisce gli esami diagnostici della medicina moderna, ma che può affiancarsi ad essi.

Dott. Wu, una caratteristica fondamentale della medicina cinese è l’approccio olistico: in cosa consiste? “L’approccio olistico della MTC considera la persona nella sua totalità, tenendo conto delle relazioni tra organi, funzioni corporee, stato emotivo e ambiente. Secondo questa visione, un disturbo può manifestarsi in una parte del corpo diversa da quella in cui ha origine lo squilibrio. Per esempio, alterazioni funzionali del fegato possono riflettersi sugli occhi o sulla muscolatura, mentre uno squilibrio cardiaco può influenzare anche l’apparato digerente. Questo approccio permette di interpretare i sintomi in modo più ampio e di impostare trattamenti mirati al riequilibrio generale dell’organismo.

Dott. Wu, parliamo di riflessologia: quali disturbi può aiutare a trattare? Il dottore ci spiega che la riflessologia, quando utilizzata nell’ambito delle terapie complementari, viene impiegata come trattamento di supporto per favorire il rilassamento, ridurre lo stress e migliorare il benessere generale. Può essere utile in presenza di disturbi funzionali lievi, tensioni muscolari, problemi digestivi o alterazioni legate allo stress, sempre come complemento e non come alternativa alle terapie mediche convenzionali.

Dott. Wu, omeopatia e medicina naturale fanno parte degli strumenti della medicina cinese? È importante fare una distinzione. L’omeopatia non fa parte della Medicina Tradizionale Cinese ed è una disciplina nata in Europa, con principi e metodologie differenti. La MTC utilizza invece strumenti come l’agopuntura, la fitoterapia cinese, la moxibustione e le tecniche manuali. Queste pratiche vengono impiegate con l’obiettivo di sostenere l’equilibrio energetico dell’organismo e favorire le naturali capacità di adattamento e recupero del corpo”.

Dott. Wu, quale ruolo ha il fegato nella medicina cinese? “Nella Medicina Tradizionale Cinese il fegato svolge un ruolo centrale nella regolazione del flusso del Qi e del sangue. È considerato un organo chiave per l’equilibrio emotivo, la qualità del sonno e il benessere generale. Secondo la tradizione, il fegato contribuisce alla corretta distribuzione dell’energia nell’organismo e al mantenimento dell’armonia interna. Un suo squilibrio può manifestarsi con stanchezza, disturbi del sonno o tensioni muscolari. I trattamenti mirano a sostenere la funzionalità del fegato e a favorire un equilibrio generale, sempre in un’ottica di supporto e non sostitutiva delle cure mediche".

Dott. Wu, quali patologie si possono trattare con la medicina cinese? Il dott Wu ci spiega che “la Medicina Tradizionale Cinese viene comunemente utilizzata come approccio complementare nel trattamento di diversi disturbi, in particolare quelli cronici o funzionali. Tra le condizioni per cui può offrire un supporto vi sono disturbi del sonno, sintomi legati alla menopausa, stati di ansia, tensioni muscolari, dolori cronici e problematiche digestive. In alcuni contesti viene affiancata alle terapie convenzionali, ad esempio durante percorsi oncologici o riabilitativi, con l’obiettivo di migliorare il benessere generale e la qualità della vita del paziente, sempre sotto supervisione medica”.

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