Hi-tech

Aakash 2, dall'India il tablet più economico che c'è

Giulio Bucchi

  di Luciano Capone Si chiama Aakash 2, costa 32 euro ed è il tablet più economico del mondo. Lo produce la compagnia inglese Datawind, ma è completamente made in India. Aakash, che in hindi significa «cielo azzurro», era già stato lanciato nel 2011 e la sua nuova versione, migliorata soprattutto nella parte hardware, verrà distribuita nelle scuole da un massiccio piano del governo indiano. Per ora verranno diffusi 100 mila prodotti a studenti e professori universitari e, se le cose andranno per il verso giusto, il governo prevede di ordinarne fino a cinque milioni e mezzo di pezzi. La prima versione del prodotto fu un flop, ma a distanza di un anno Aakash 2 pare avere caratteristiche nettamente migliori: un display di 7 pollici con una media risoluzione (800x480), durata della batteria di 3-4 ore, fotocamera, wi-fi, 4 Gb di memoria e tecnologia Android. Il prezzo al pubblico è di circa 50 euro, ma il governo acquisterà il tablet a 30 euro per poi venderlo a metà prezzo agli studenti che lo pagheranno solo 16 euro.  Praticamente zero rispetto ai 5-600 euro di iPad, ma anche rispetto ai circa 200 euro di Kindle fire, il nuovo tablet lanciato da Amazon a prezzo di costo con l’obiettivo di rompere il quasi-monopolio di Apple. Sul prezzo Aakash batte tutti, non solo i colossi occidentali,  ma anche i diretti concorrenti low-cost, che a parità di caratteristiche hanno prezzi molto più alti. Naturalmente le caratteristiche tecnologiche non sono paragonabili ai prodotti occidentali e questi tablet, almeno per ora, non competeranno affatto con Apple, Samsung, Google Nexus e Amazon, ma l’importanza del tablet riguarda il digital divide e l’alfabetizzazione tecnologica delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Non a caso alla presentazione del tablet era presente il presidente indiano Pranab Mukherjee che ha insistito sul valore educativo del progetto in un Paese in cui l’utilizzo di Internet è limitato al 10% della popolazione. Ciò non dipende tanto dai costi di connessione che sono piuttosto bassi, ma dal fatto che smartphone e pc hanno ancora prezzi troppo alti  rispetto ad uno stipendio medio di 200 dollari al mese. Ciò significa che Aakash 2 potrebbe diventare per milioni e milioni di famiglie il primo strumento per navigare su internet, una via per accedere alla tecnologia e uscire dalla povertà.  L’attenzione alla diffusione di beni di consumo di massa non è nuova in India, qualche anno fa fece un grosso clamore il lancio di Tata Nano, la minicar low-cost più economica del mondo, solo 2 mila euro. All’epoca Ratan Tata, il patron della casa automobilistica, si propose come il democratizzatore delle automobili, come colui che avrebbe dato un macchina ad ogni indiano. Alla prova dei fatti le vendite della Tata Nano - sia per problemi meccanici, sia perché gli indiani legavano alla Nano lo status di poveraccio - sono state molto inferiori alle attese.  Le sorti di Aakash 2 dovrebbero essere diverse in quanto, oltre al progetto di diffusione, il governo indiano sta affiancando tante altre iniziative che mirano a colmare il gap tecnologico con i Paesi più sviluppati. Attualmente ha già portato la banda larga e wi-fi in 600 università e 1.200 scuole ed ha stanziato un investimento di 4,5 miliardi di dollari per portare la fibra ottica in 250 mila villaggi. Nei prossimi anni il tablet, oltre che nelle università, potrebbe arrivare anche nelle scuole elementari. Attualmente il governo spende circa 10 euro l’anno per fornire i bambini dei libri di testo, sostituendo i testi cartacei in ebooks compatibili con Aakash2, il costo di un tablet verrebbe coperto in soli tre anni.