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Lo smartphone sa (e dice) tutto di voi: come scoprire i segreti (e come difendersi)

di Sara Gurnari domenica 20 dicembre 2015

3' di lettura

Se pensavate che ogni vostro spostamento, ogni vostra e-mail o addirittura ogni vostra chiamata, rimanesse personale, vi sbagliavate. Il telefono è un rivelatore di posizione: ci localizza attraverso la triangolazione dei ripetitori mobili, la localizzazione Gps dei satelliti e i dati Wi-Fi. Non solo. Vengono memorizzati anche i nostri metadati, cioè tutti i nostri collegamenti in rete, a chi si scrive e per quanto. L'ha detto Claudio Agosti, ricercatore e sviluppatore di software per la protezione dei diritti umani digitali. A chi sono utili? Di sicuro alle aziende e ai governi, come riporta La Stampa. Ma la domanda sorge spontanea: dove sono tutte queste informazioni? Servizi di localizzazione - Se si possiede un Iphone, per trovare questi dati basta guardare nelle impostazioni, alla voce "Posizioni frequenti". Vengono conservati unicamente sul dispositivo e non vengono inviati ad Apple senza il nostro consenso, almeno così appare scritto nella policy dell'azienda, specificando che verranno utilizzati solo per fornire servizi personalizzati. In ogni caso, l'attivazione dei servizi di localizzazione, seppure spenti non saranno mai completamente disattivati. E del resto ci sono aziende specializzate nel costruire profili aggregati sul comportamento delle persone e sulla base dei posti che visitano più spesso. Per farlo si appoggiano ad alcune applicazioni scaricate dai consumatori che sono autorizzate, a loro volta, a mapparne gli spostamenti. E attenzione. Avete voglia di trovare un diario di tutti i vostri spostamenti giorno per giorno? Per noi habitué dei servizi di Google e della posta elettronica Gmail basta andare all'indirizzo Google.it/locationhistory. "E ci sono anche quelli che non sanno di avere la location history attivata da tempo, a volte usata dai partner gelosi che spiano i movimenti dell'altro", lo dice Paolo Dal Checco, consulente tecnico forense per procure e tribunali. Per altro, chi fornisce servizi di posta elettronica, per legge deve tenere traccia di mittente e suo IP, destinatario, timestamp (data e ora) ma a volte anche le dimensioni del messaggio e subject vengono memorizzati", continua Dal Checco. Metadati - Per quanto riguarda i metadati, a chi si scrive e per quanto, si intende non solo il contenuto della comunicazione ma i dati relativi della stessa. Sono informazioni sottovalutate dagli utenti ma non dai governi. Ad esempio, per visualizzare i metadati di una casella di posta, si può utilizzare Immersion, una piattaforma sviluppata dal Massachusetts Institute of Technology. Se ci si logga usando il proprio profilo Gmail, il sito analizza i metadati di tutte le nostre mail e fornisce i grafi di tutte le nostre connessioni, gruppi amicali, lavorativi e l'intensità delle relazioni di ogni contatto con noi. Sull'analisi dei metadati stanno lavorando tutti, dalle aziende ai governi, anche per analisi predittive. In definitiva, "con i metadati puoi strutturare un'analisi comportamentale del singolo, o identificare deviazioni dal modello normale", commenta Alberto Pelliccione, esperto di sicurezza informatica offensiva e difensiva. E gli operatori telefonici? Conservano mittente, destinatario, tipo di chiamata, data, durata e dati della cella telefonica. Non tengono conto dei siti visitati, cosa che invece vorrebbe fare il governo inglese. Ad ogni modo, tutti i dettagli della nostra navigazione sono raccolti da una miriade di altri soggetti commerciali e così anche gli stessi social network comprano informazioni sugli utenti. Per quanto si cerchi di rimanere nell'anonimato, è molto facile che le vostre informazioni passano sotto gli occhi di tanti...

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