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Tecnostress da pc e cellulari

Video-corso per uscirne
di Albina Perri sabato 30 maggio 2009

2' di lettura

Per i drogati di cellulari e pc, sempre connessi, l'antidoto non può che arrivare online. Proprio pensando agli italiani 'tecnostressatì, l'associazione Netdipendenza onlus promuove un videocorso, con l'obiettivo di tutelare la salute dei lavoratori digitali, ai sensi dell'articolo 28 del Testo Unico 81/80. Il progetto, ideato da Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza onlus, è realizzato in collaborazione con l'Associazione nazionale formatori sicurezza sul lavoro (Anfos), con cui è stato stretto un accordo per coinvolgere le principali aziende del settore Information and communication technology (Ict). Il video illustrerà gli effetti del tecnostress (calo della concentrazione, mal di testa, ipertensione, insonnia, disturbi gastrointestinali e cardiocircolatori, irritabilità comportamentale, depressione), ma anche le possibili soluzioni per prevenire un patologia sempre più diffusa, di pari passo con l'uso crescente, spesso eccessivo, delle tecnologie. "Lo schermo ci salva dagli schermi", è lo slogan dell'iniziativa. «Il successo del primo video di prevenzione Oggi respiro senza tecnostress, con oltre 4 mila spettatori su You Tube in un solo mese, ci ha spinto - spiega Di Frenna - a proseguire l'esperienza di sensibilizzazione attraverso la tecnica del video e l'uso della Rete. Abbiamo ricevuto centinaia di mail sul nostro sito, prevalentemente da lavoratori digitali e professionisti che usano in modo massiccio Internet. La maggior parte ci segnala che il tecnostress, secondo la loro esperienza, è provocato dal bombardamento di informazioni durante gli orari di lavoro e anche, purtroppo, al ritorno a casa», sottolinea. Il videocorso suggerirà le soluzioni da adottare in azienda per prevenire il tecnostress. «Oggi la maggior parte delle aziende fanno un uso intensivo delle nuove tecnologie, mettendo a rischio la salute dei lavoratori a causa dello stress generato dall'uso eccessivo di informazioni - spiega Giulio Morelli, vicepresidente dell'Anfos - e dunque riteniamo che prevenire questo disturbo rientri nella corretta applicazione del decreto legislativo 81, all'articolo 28, che tutela i lavoratori dallo stress correlato alla loro attività».

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