L'ultima frontiera della truffa? Sfruttare il Natale. D'altronde quale momento migliore. "Per la prima volta non si attaccano le debolezze della tecnologia, ma quelle dell’umanità", spiega l’esperto di cybersicurezza Pierguido Iezzi citando l'arrivo e i cambiamenti avvenuti con l'intelligenza artificiale. "L’Ia entra nella nostra emotività: paura, fretta, senso di colpa, generosità".
Da qui le truffe con tanto di sms che annunciano pacchi bloccati, link identici ai siti di Poste, Sda o Amazon, richieste minime – pochi euro – studiate per non insospettire. Non mancano poi i siti di e-commerce fasulli, creati in automatico e pronti a sparire dopo poche ore. "L’Ia ha fatto ai truffatori ciò che la catena di montaggio ha fatto all’industria: velocità, scala, automazione", osserva Iezzi stando a quanto riportato da Dagospia.
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In ogni caso il fronte più delicato resta quello dei social. Video credibilissimi mostrano influencer e personaggi famosi che promuovono offerte, investimenti o iniziative solidali natalizie. Peccato però che molti di questi siano falsi. Per non parlare poi dei "lavoretti" natalizi su WhatsApp e Telegram: like pagati, recensioni retribuite, micro-compiti che iniziano con piccoli guadagni reali e finiscono con richieste di anticipi o quote di adesione. Uno schema che si ripete per le raccolte fondi: Qr code, iban e siti "solidali" che imitano emergenze reali. "Il crimine digitale si è industrializzato. La tecnologia ha reso le truffe più sofisticate, ma il vero rischio è perdere fiducia proprio quando cerchiamo più calore umano", conclude l'esperto.