Il mercato delle angurie si è evoluto notevolmente negli ultimi decenni. Fino alla fine degli anni Novanta era composto esclusivamente da alcune varietà tradizionali piene di semi. Successivamente l’offerta si è diversificata molto fino a includere angurie senza semi, mini angurie, angurie a buccia nera e varietà a polpa colorata.
Con oltre 1.200 cultivar presenti sul mercato mondiale, l’Italia si conferma leader nell’innovazione del settore. Il nostro è un patrimonio straordinario di varietà riconosciute come Prodotti agroalimentari tradizionali e Igp, cui si affiancano le nuove angurie, con caratteristiche di forma, peso, gusto e consistenza della polpa diversissime da quelle storiche.
I dati più recenti del Monitor Ortofrutta di Agroter confermano la vitalità del settore: nel canale iper più supermercati, l’anguria ha registrato quest’anno una crescita significativa con volumi in aumento del 9%, prezzi saliti del 5% e un valore totale cresciuto del 14%.
Dopo una partenza caratterizzata da scarsa disponibilità e prezzi elevati a maggio, da giugno in poi l’offerta è aumentata e la domanda ha risposto positivamente, con l’ultima settimana che ha segnato un +44% nei volumi e oltre +50% a valore. A guidare il trend positivo è il Nord Est, spinto dalle temperature favorevoli, secondo quanto riportato dal portale Italiafruit News.
Al consumo i prezzi si differenziano notevolmente da una varietà all’altra. In media le angurie tradizionali con i semi si acquistano a un costo tra 1,10 e 1,30 euro al chilogrammo. Le sedless (senza semi) costano oramai poco di più: da 1,20 a 1,40 euro al kg, mentre le varietà speciali, come la Perla Nera e la Yellow Crimson hanno cartellini fra 1,60 e 2,20 euro. Prezzi, questi ultimi, che fanno segnare comunque un calo del 40% sul 2024.
NUOVE VARIETÀ
Tra le varietà premium di nuova generazione la Perla Nera ha aperto commercialmente il nuovo mercato ed è frutto di un progetto consortile che coinvolge alcune aziende leader. Questa varietà si distingue per la buccia di colore verde scuro uniforme che racchiude una polpa rossa intensa, croccante e molto dolce, con pochi semi bianchi e morbidi quasi impercettibili. La dolcezza deriva dai 13-14 gradi Brix che raggiunge abitualmente la Perla Nera, mentre il peso varia dai 3 ai 6 chilogrammi. Discende dall’antica varietà Morina del mantovano, recuperata attraverso selezione naturale senza modifiche genetiche.
La produzione si estende su nove regioni italiane e coinvolge oltre 100 aziende agricole su circa 800 ettari coltivati. La varietà Giotto del Consorzio Dolce Passione rappresenta un progetto completamente italiano che combina genetica avanzata e tradizione agricola.
Si presenta con buccia nero brillante e polpa rosso acceso, completamente senza semi dopo dieci annidi selezione. Il peso di 4-5 kg e il grado Brix superiore a 12 la posizionano nel mercato premium. La superficie coltivata è cresciuta da 60 a 320 ettari con produzione stimata di 18-20.000 tonnellate.
L’anguria Eleonora rappresenta l’evoluzione sarda della Sugar Baby, caratterizzata da buccia scura e polpa rosso brillante con pochi semi. Il grado Brix varia tra 11,5 e 14, con peso da 4 a 7 kg. La coltivazione segue principi di sostenibilità ambientale esclusivamente in Sardegna.
Il brand Cuore Rosso di San Lidano offre un assortimento completo dall’Agro Pontino, con calibri diversificati, dalle miniangurie da 2-3 kg alle standard. I terreni sabbiosi conferiscono a questa varietà una vita commerciale superiore di almeno 5 giorni a scaffale. La produzione supera i 300mila quintali annui con fatturato tra 15 e 20 milioni di euro.
TRADIZIONALI E IGP
La Reggiana Igp è l’unica anguria europea ad aver conseguito il riconoscimento della Indicazione geografica protetta, ottenuto nel 2016. Si presenta in tre pezzature: tonda da 5-12 kg, ovale da 7-16 kg e allungata da 7-20 kg. Il tenore zuccherino supera gli 11 gradi Brix, con polpa soda, croccante e particolarmente dolce. Il territorio di coltivazione comprende 20 comuni della provincia di Reggio Emilia, dove la tradizione è documentata fin dal XVI secolo.
Il Cocomero di San Matteo Decima ha sapore eccezionalmente dolce che deriva dal maggior contenuto di potassio nei terreni della pianura del Samoggia, nel Bolognese. La tradizione è documentata dal 1303 e viene celebrata annualmente con “La Cucombra”, una sagra che quest’anno si è aperta proprio venerdì scorso e durerà fino al 13 luglio.
Il Cocomero Pontino Pat (Prodotto agroalimentare tradizionale) costituisce un quarto della produzione italiana con dolcezza di 9-10 gradi Brix. La varietà Charleston si presenta in forme ellissoidali, ovali e allungate con pesi da 5-12 kg per il tondo fino a 7-20 kg per l’allungato. Il “triangolo d'oro” tra Terracina, Sabaudia e Fondi genera un indotto di 100 milioni di euro.
Il Cocomero della Val di Cornia, in provincia di Livorno, si caratterizza per il sapore molto zuccherino e un peso dai 6 ai 25 kg. Le varietà Royal Flash, Crimson e Vitumania esprimono le qualità legate al terroir toscano specifico.
Il Cocomero Gigante di Fontarronco nella Valdichiana Aretina raggiunge i 15-20 kg con semi numerosissimi. Quasi scomparso, sopravvive grazie alla famiglia Salvietti che ne preservai semi tramandandoli da generazioni.
GELO DI MELLONE
L’Anguria di Siracusa Pat si distingue per la forma allungata e un peso da 4- a 10 kg. È la base del tradizionale “gelo di mellone” siciliano, un tipico dolce al cucchiaio , preparato a Ferragosto. Si tratta di una varietà particolarmente resistente ai caldi eccessivi dell’isola.
L’Anguria di Massignano delle Marche è custodita dalla famiglia Malavolta da 95 anni e si distingue per dimensioni ridotte ed eccellente conservabilità. Contrariamente a quel che si crede le angurie gialle sono naturali e antecedenti alle cultivar rosse, visto che discendono da antichi cocomeri africani, coltivati dagli egizi oltre 3mila anni fa. Hanno sviluppato un gusto delicato con sentori di miele e albicocca e un retrogusto di ananas molto gradevole. La Yellow Crimson con buccia verde scuro striata e polpa gialla intensa pesa dai 4 ai 9 kg. In Italia si coltiva principalmente in Sicilia, Basilicata e Lazio.
Il panorama mondiale offre curiosità straordinarie come la Densuke giapponese dall’isola di Hokkaido, con buccia quasi nera e prezzi da 250 a 6.000 dollari per la produzione limitata a 10mila pezzi annui. Le angurie quadrate giapponesi crescono in contenitori cubici per ottimizzare lo spazio, mentre la Moon and Stars americana presenta macchie gialle irregolari sulla buccia verde. La Carolina Cross può superare i 100 kg e si colloca fra le varietà da competizione.